Xylella: applicati su ulivi del Salento sensori che rivelano la batteriosi in tempo reale
Si chiama Tree Talker il sensore che, applicato sui tronchi degli ulivi, riesce a individuare tempestivamente le piante colpite dalla Xylella fastidiosa, il batterio che attaccandone il sistema linfatico ne provoca il progressivo essiccamento.
Realizzato dai ricercatori del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici (la Fondazione CMCC), nell’ambito del progetto europeo Xf-Actors, il dispositivo, della lunghezza di 12 centimetri, è in grado di rilevare parametri quali il trasporto idrico all’interno della pianta, l’umidità del fusto e le variazioni di colore delle foglie, arrivando a riferire persino il diametro della chioma.
In questo modo, l’ulivo diventa un vero e proprio “albero parlante”: se i parametri non combaciano con quelli di una pianta in salute e denunciano quindi una sofferenza dovuta all’infezione del batterio, il sensore avverte chi sta monitorando l’ulivo.
I dati, spiega il fisico Riccardo Valentini, coordinatore del team che ha sviluppato il dispositivo, sono raccolti e trasmessi ogni trenta minuti in internet, per cui è possibile seguire la situazione da una pagina web, analizzare gli andamenti stagionali, e valutare, per esempio, se la siccità possa avere un qualche effetto aggravante in concomitanza con la malattia.
La fase sperimentale sarà condotta su 60 piante, su cui verranno installati altrettanti sensori. I primi apparecchi sono già stati applicati alla fine di luglio su alcuni alberi di ulivo affetti da Xylella, situati tra i comuni salentini di Nardò e Squinzano.
(© Osservatorio AGR)