Vino: via libera alla distillazione di crisi
Dopo l’Ok della Conferenza Stato-Regioni è stato pubblicato sul sito del Mipaaf il decreto n. 6705 del 23 giugno che attiva per la campagna 2019-2020 la distillazione di crisi del vino comune.
In questo modo, ha detto la ministra Teresa Bellanova, «rafforziamo le risposte al settore vitivinicolo, eccellenza fortemente colpita dalla crisi del blocco del canale ho.re.ca., grazie a provvedimenti condivisi con il settore e le regioni attraverso un confronto serrato, e che oggi arrivano a maturazione».
La cifra a disposizione è di 50 milioni di euro; non si tratta però di fondi aggiuntivi, bensì di «risparmi» su altre misure destinate al settore vitivinicolo. L’aiuto è fissato a 2,75 euro per % vol/hl alcole ed è corrisposto al produttore che consegna il vino per la distillazione. Pertanto, l’aiuto deve intendersi comprensivo delle spese di trasporto.
I beneficiari della misura sono i produttori, cioè ogni persona, fisica o giuridica, o loro associazione, che ha prodotto vino dalla trasformazione di uve fresche o da mosto di uve da essi stessi ottenuti o acquistati, che detengono, nella piena disponibilità, il vino non a denominazione di origine.
Per richiedere l’aiuto, il produttore presenta ad Agea Op, con modalità telematica, il contratto di distillazione non trasferibile, entro il 7 luglio 2020. Ogni produttore stipula al massimo due contratti di distillazione per i volumi di vino giacenti in cantina. A garanzia del corretto conferimento del vino da avviare alla distillazione il produttore dovrà presentare apposita garanzia fidejussoria.
Le consegne del vino in distilleria devono essere effettuate entro il 31 luglio. Il contratto prevede l’impegno del distillatore di trasformare il vino in alcool, avente almeno la gradazione di 92°, entro il 15 ottobre 2020.
Adesso resta da attendere la relativa circolare Agea che darà le istruzioni per l’applicazione delle misure.