Vino: nel 2016 i ricavi aumentati del 6%
Annata positiva per il settore vinicolo italiano, i cui ricavi registrano nel 2016 una crescita su base annua del 6%, sostenuta oltre che dal mercato estero (+6,6%) da una significativa ripresa del mercato domestico (+5,3%).
Il risultato, seppure inferiore a quello dell’intera manifattura (+9,3%), indica una performance significativamente migliore di quella dell’industria alimentare, che non va oltre un +2,9%.
Buone anche le prospettive per il 2017, con il 90,1% delle aziende che non prevede cali nelle vendite e il 17,9% che stima una crescita superiore al 10%.
È il quadro che emerge dall’indagine annuale dell’Area Studi Mediobanca sul settore vinicolo, che ha preso in esame 140 società produttrici italiane con un fatturato superiore a 25 milioni di euro e 14 tra le maggiori imprese internazionali quotate con un fatturato oltre i 150 milioni.
La ricerca evidenzia come la crescita del settore vinicolo sia trainata dal comparto degli spumanti, che con un incremento del 13,6% segnano il maggiore sviluppo in termini di fatturato.
Tra le singole grandi aziende, Cantine Riunite Giv si conferma il maggior gruppo italiano (566 milioni di fatturato, +3,6%), seguito da Caviro (304 milioni, +1,1%) e Palazzo Antinori (218 milioni, +4,5%). Stabile, in quarta posizione, Casa Vinicola Zonin (193 milioni, +5,1%), mentre cresce sensibilmente Cavit Cantina Viticoltori (+6,7%).
Per quanto riguarda i mercati esteri, l’Unione europea resta lo sbocco principale, con una quota del 52,1% dell’export totale e un incremento del 7,1% rispetto al 2015. Crescono anche l’area del Nord America (+6,3%), che arriva a rappresentare il 34,2% delle esportazioni e l’area asiatica (+7,9%), che ne costituisce il 4%. I territori più dinamici sono quelli del Sud America (+13,1%), che però rappresentano solo l’1,3% del fatturato estero delle aziende vinicole italiane. Nel resto del mondo (Africa, Medio Oriente e Paesi Europei non UE) si concentra l’8,4% delle vendite.
(© Osservatorio AGR)