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Vino: nel 2016 produzione mondiale in calo del 3%
Con 267 milioni di ettolitri, la produzione mondiale di vino nel 2016 segna un calo del 3% rispetto all’anno precedente. Stabile a 7,5 milioni di ettari la dimensione del “vigneto mondiale”, nel quale cinque Paesi – Spagna, Cina, Francia, Italia e Turchia – valgono il 50% della superficie complessiva. È il quadro che emerge dai dati diffusi lo scorso 11 aprile dall’OIV, l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino.
L’Italia si conferma il primo produttore mondiale di vino con 50,9 milioni di ettolitri, seguita dalla Francia (43,5 milioni di ettolitri) e dalla Spagna (39,3 milioni di ettolitri). Il livello di produzione rimane elevato negli Stati Uniti d’America (23,9 milioni di ettolitri), mentre nei Paesi dell’America Latina e in Sudafrica le condizioni climatiche sfavorevoli hanno determinato un sensibile calo.
La superficie viticola aumenta in Cina, dove segna un incremento di 16.800 ettari, e diminuisce in Turchia (-17mila ettari) e in Portogallo (-9mila ettari). In Europa il solo vigneto in crescita è quello italiano, che aumenta di 8.700 ettari. A livello mondiale la Spagna resta in testa per quanto riguarda le superfici coltivate, con circa un milione di ettari, precedendo la Cina (0,85 milioni di ettari) e la Francia (0,79 milioni di ettari).
Sul fronte dei consumi, il dato globale, pari a 242 milioni di ettolitri, risulta invariato rispetto all’anno precedente. Con 31,8 milioni di ettolitri gli Stati Uniti si confermano il primo consumatore mondiale di vino, posizione detenuta dal 2009. Seguono la Francia, a quota 27 milioni di ettolitri, l’Italia (22,5), la Germania (20,2) e la Cina (17,3).
Nel 2016 gli scambi di vino si sono leggermente ridotti in volume (-1,2%, 104 milioni di ettolitri), ma hanno continuato a crescere in valore, attestandosi a 29 miliardi di euro (+2% rispetto al 2015).
L’export in volume è largamente dominato da Spagna (22,3 milioni di ettolitri), Italia (20,6) e Francia (14,1), che rappresentano il 55% del mercato mondiale. Nella classifica delle esportazioni in valore svetta la Francia con 8,225 miliardi di euro, cifra che rappresenta il 28% del totale; al secondo posto, con grande distacco, l’Italia che detiene una quota del 19% con 5,354 miliardi.
Per quanto riguarda le prime stime dei raccolti 2017 nell’emisfero australe, le produzioni risultano generalmente in crescita rispetto al 2016, con l’eccezione di Australia e Nuova Zelanda, che prevedono livelli sostanzialmente immutati rispetto a quelli dell’anno precedente.
(© Osservatorio AGR)