Vino: per la vendemmia 2017 stimato un calo del 25% rispetto all’anno precedente
Con una produzione di vino e mosto pari a 41,1 milioni di ettolitri, la vendemmia italiana 2017 si presenta come una delle più scarse dal dopoguerra a oggi, segnando una contrazione del 25% rispetto allo scorso anno.
È quanto emerge dalle prime previsioni elaborate da Assoenologi, l’Associazione enologi enotecnici italiani, che evidenziano una flessione produttiva in tutte le regioni italiane, con l’unica eccezione della Campania.
Il risultato è ascrivibile principalmente alle condizioni climatiche anomale, caratterizzate da un inverno insolitamente asciutto e mite, che ha favorito il precoce germogliamento delle viti, rendendole più vulnerabili alle gelate tardive. Hanno avuto un impatto significativo anche i lunghi periodi di siccità e le straordinarie ondate di calore, che hanno messo a dura prova i vigneti della Penisola, colpiti, in alcuni casi, anche da grandinate.
Cali del 40% sono previsti in Lazio e Umbria, del 35% in Sicilia, del 30% in Toscana, Puglia, Abruzzo, Molise, Liguria, Basilicata, Calabria e Valle d’Aosta, del 25% nelle Marche e in Lombardia. In Sardegna si prevede una diminuzione del 20%, mentre in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto la riduzione è del 15% e in Trentino Alto Adige del 10%. In controtendenza la Campania, dove le previsioni indicano un aumento del 5%.
Poiché le stime – come evidenziato da Assoenelogi – si riferiscono alla situazione riscontrata tra la seconda e la terza settimana di agosto, quando la quasi totalità delle uve era ancora sulle piante, non si possono escludere ulteriori perdite, dovute al perdurare della siccità e delle alte temperature nelle regioni dell’Italia Centro-meridionale.
(© Osservatorio AGR)