21 Gennaio
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Vino: enoteche penalizzate e minaccia dazi

Il vino italiano è alle prese ormai da un anno con i problemi legati al Covid, ma deve temere anche minacce che si profilano a livello internazionale.


Per quanto riguarda il fronte interno, l’ultima novità riguarda le norme per le enoteche contenute nel dpcm di gennaio. «La chiusura anticipata alle ore 18 discrimina ingiustamente le oltre 7.000 enoteche presenti in Italia nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali resta correttamente consentita la vendita dei vini». Lo afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza di una coerente interpretazione dell’ultimo dpcm per evitare di danneggiare un settore da primato del Made in Italy che vale oltre 11 miliardi all’anno.


L’entrata in vigore del provvedimento, che vieta dopo le ore 18 la vendita con asporto ai bar senza cucina e a coloro che esercitano prevalentemente il commercio al dettaglio di bevande, rischia di tradursi di fatto – denuncia la Coldiretti – in una ingiustificata disparità di trattamento per la vendita di bevande alcoliche a discapito delle enoteche.


Infatti, fino al prossimo 5 marzo l’acquisto dei predetti prodotti potrà essere effettuato anche dopo le 18 presso la grande distribuzione e altri esercizi di vicinato che non abbiano come codici Ateco prevalenti quelli ricadenti espressamente nel divieto.


Sul fronte internazionale, invece, i timori arrivano ancora una volta dagli Usa e sono legati alla possibile imposizione di dazi sui vini italiani come ritorsione per l’entrata in vigore nel nostro Paese della cosiddetta «web tax», o «digital tax», l’imposta che da metà marzo (salvo ulteriori rinvii) colpirà, con un’aliquota forfettaria del 3%, i fatturati realizzati in Italia dalle Big Tech (il riferimento è ad aziende del calibro di Amazon, Facebook e Google).


Sarebbe insomma una riedizione della vicenda Airbus, anche questa estranea al mondo agroalimentare, ma di grave pregiudizio per le molte eccellenze del made in Italy, a iniziare da formaggi e salumi su cui si è già abbattuta la scure dei dazi americani.

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