Via al Fondo nazionale agrumicolo
Dieci milioni di euro per ripartire. È la cifra che il Governo ha messo a disposizione del settore agrumicolo in difficoltà grazie a un decreto del Ministero delle politiche agricole, di concerto con il Ministero dell’economia, approvato nei giorni scorsi dalla Conferenza Stato-Regioni.
L’emergenza attuale ha molteplici cause. Infatti, oltre alle decine di migliaia di ettari di aranceti distrutti nel Catanese dal virus tristeza, bisogna ricordare il bilancio assai pesante delle alluvioni dello scorso autunno e la crisi commerciale dei piccoli agrumi, determinata da un’offerta sovrabbondante, dai ritardi di maturazione e da una massiccia presenza sui mercati di prodotto estero, soprattutto di provenienza spagnola e marocchina. Una situazione questa che ha fatto precipitare le quotazioni delle clementine, spingendo i prezzi all’origine sotto i costi di produzione.
Dei 10 milioni di euro stanziati, 6 milioni sono spendibili quest’anno e 4 milioni nel 2020, risorse per l’80% destinate al sostegno degli investimenti nel rinnovo varietale.
Il piano di riparto del Fondo, concertato al tavolo agrumicolo dello scorso novembre, prevede anche uno stanziamento di 1,5 milioni di euro per la realizzazione di campagne di comunicazione e di promozione istituzionali rivolte ai consumatori, finalizzate in particolare a sostenere la competitività e la qualità del settore agrumicolo.
Il restante importo, pari a mezzo milione di euro, è destinato alla concessione di contributi per iniziative di informazione, salvaguardia e sviluppo dei prodotti agrumicoli tutelati dai marchi d’origine.