4 Giugno
imprese & mercati politiche

Via ai contratti di filiera per ovicaprini, mais, soia e latte di bufala

Gli agricoltori italiani che quest’anno e il prossimo sottoscriveranno un contratto di filiera con un primo acquirente nei settori delle carni ovine e caprine, delle proteine vegetali (legumi e soia), del mais e del latte bufalino potranno usufruire dei fondi stanziati dal Governo nella legge di bilancio, rispettivamente 15 milioni di euro per il 2020 e 14,5 milioni per il 2021, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione e l’integrazione tra produttori e imprese della commercializzazione e trasformazione.

Il modello preso a riferimento è quello del grano duro, dove i contratti di filiera sono ormai una realtà consolidata che interessa circa il 15% della superficie dedicata a coltura.

Per quanto riguarda il mais e le proteine vegetali, i contratti di filiera dovranno avere una durata almeno triennale e prevedere specifiche clausole e modalità definite dalle organizzazioni che rappresentano gli operatori della filiera. L’aiuto riconosciuto al produttore è fino a 100 euro per ogni ettaro coltivato, con una superficie massima aziendale che può essere oggetto di contributo pari a 50 ettari. Nel caso i fondi a disposizione non fossero sufficienti, si procederà a una riduzione lineare dell’importo unitario dell’aiuto per tutti i richiedenti.

Per gli allevatori di ovini e caprini che sottoscrivono un contratto di filiera l’aiuto concesso è invece fino a 9 euro per ogni capo macellato e certificato igp e fino a 6 euro per i capi non igp. Gli animali devono in ogni caso essere nati, allevati e macellati in Italia, nel periodo che va dal 1° marzo al 30 aprile dell’anno precedente a quello della domanda.

Nel settore bufalino, infine, l’aiuto di filiera ha l’obiettivo di contrastare i danni causati al settore dall’emergenza Covid-19, che ha lasciato parte della materia prima inutilizzata e congelata in attesa d’impiego.

In questo caso il contributo riconosciuto è pari a 10 centesimi di euro per litro a favore delle imprese di trasformazione che hanno ritirato e congelato la materia prima per poi utilizzarla nella produzione di prodotti dop. Il contributo è concesso a patto che l’impresa di trasformazione non disdica i contratti in essere e si astenga dal chiedere sconti sul prezzo, applicando cosi le condizioni di mercato o contrattuali presenti antecedentemente al 1° marzo scorso.

Cattolica Assicurazioni S.p.A.

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