3 Maggio
imprese & mercati

Usare sementi certificate conviene

L’utilizzo di sementi certificate da parte degli agricoltori, pur a fronte dell’indubbio aumento dei costi che comporta, consente diversi vantaggi di natura agronomica ed economica.

 

Nonostante ciò, il ricorso alla semente non certificata o l’autoproduzione aziendale in barba al riconoscimento della remunerazione al costitutore, ossia al pagamento delle royalties, sono attività sempre più diffuse nel nostro Paese.

 

Il seme certificato è un elemento chiave in tutti i contratti per la filiera del grano, poiché le imprese della trasformazione richiedono specifici standard qualitativi, che possono essere raggiunti solo con l’utilizzo di determinate varietà certificate.

 

È il caso della filiera «Carta del Mulino», un innovativo disciplinare di agricoltura sostenibile realizzato dal Gruppo Barilla, primo acquirente in Italia di farina di grano tenero con 240.000 tonnellate all’anno, in collaborazione con il Wwf e costituito da 10 regole pensate per portare qualità nei prodotti, supportare il lavoro delle comunità di agricoltori e restituire spazio alla natura negli agroecosistemi, favorendo la biodiversità, riducendo l’uso delle sostanze chimiche e salvaguardando gli insetti impollinatori.

 

La regola n. 5 della Carta prevede infatti che vengano utilizzate solo sementi certificate di cui sono garantite identità, purezza varietale, germinabilità e sanità. Inoltre essa vieta l’utilizzo di materiale vegetale ogm.

 

Sono circa 500 le aziende agricole coinvolte quest’anno nel progetto e si stima che saranno 5.000 entro i prossimi 3 anni.

 

L’impiego di sementi certificate è lo strumento che assicura la coltivazione delle varietà scelte e, garantendo la sanità del seme, aiuta a contenere la diffusione delle malattie e a proteggere la pianta nelle prime fasi di crescita. Accanto alla facilità di impiego e alla garanzia di elevati standard di germinabilità e purezza previsti per legge, l’agricoltore può risparmiare fino al 30% di granella rispetto a quella non certificata.

 

Cattolica Assicurazioni S.p.A.

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