Torna l’influenza aviaria: nuovi focolai in Veneto e Lombardia
L’influenza aviaria torna a colpire gli allevamenti avicoli di Veneto e Lombardia, dove sono stati riscontrati nuovi focolai della malattia.
Nel giro di pochi giorni, dovranno quindi essere abbattuti oltre un milione di capi tra tacchini da carne, galline ovaiole, anatre, polli e riproduttori. Una situazione di crisi che ha messo in allarme tutto il comparto e che sta facendo registrare danni enormi, per fronteggiare i quali il Ministero delle politiche agricole ha annunciato l’istituzione di un fondo da 20 milioni di euro destinato agli interventi di maggiore urgenza.
Le risorse, stanziate nell’ambito della manovra di bilancio, saranno utilizzate non solo per il risarcimento dei danni economici ma anche per gli investimenti nelle misure di biosicurezza e nel rafforzamento del sistema di sorveglianza e prevenzione dell’influenza aviaria.
Il contenimento del virus, trasportato dagli uccelli migratori e non pericoloso per l’uomo, si basa anzitutto sulla sua precoce identificazione. Nei focolai dove è confermata la presenza della patologia, sono disposti l’abbattimento e la distruzione degli avicoli presenti nelle aziende infette, delle uova e dei materiali contaminati, oltre al divieto di ripopolamento.
Contemporaneamente vengono istituite una zona di protezione e una di sorveglianza, definite da un raggio di distanza dal focolaio rispettivamente di tre e dieci chilometri. In queste zone sono disposti divieti e limitazioni alle movimentazioni di pollame, pulcini, uova. Una serie di misure che causano agli avicoltori notevoli danni indiretti.
(© Osservatorio AGR)