Productivity Growth and the Revival of Russian Agriculture
di USDA - ERS (2016)
La transizione della Russia da un’economia pianificata ad un’economia di mercato nel corso degli anni ’90 ha provocato un forte declino nel valore della produzione agricola e dei mezzi tecnici impiegati. A partire dalla fine degli anni ’90, dopo aver toccato un punto di minimo, la produzione agricola ha ripreso a crescere. Per alcuni prodotti, come i cereali, l’incremento produttivo ha creato un surplus all’export mentre per altri prodotti, come la carne, per i quali la Russia era un importatore netto, l’aumento dell’offerta domestica ha ridotto i volumi importati. Sebbene il cambio di rotta si sia verificato alla fine degli anni ’90, l’impiego di input ha continuato a calare fino a metà degli anni 2000. La misurazione della produttività totale dei fattori (PTF) agricoli in Russia, sia a livello nazionale che distrettuale, nel periodo 1994-2013, mette in evidenza come la ripresa sia variata di regione in regione anche se una crescente specializzazione produttiva si è rilevata in tutti i distretti. I tassi di crescita più consistenti della PTF si sono riscontrati al Sud, che nel tempo si è confermato come la principale area produttiva del Paese. Anche l’area centrale del Paese ha messo in luce decisi incrementi della produttività soprattutto negli ultimi anni del periodo preso in esame; questo lascia intravedere una visione cautamente ottimistica relativa al futuro della crescita agricola del Paese.