Spinaci: nuova mappatura del genoma
Lo statunitense Boyce Thompson Institute e la Normal University di Shangai hanno recentemente realizzato una nuova mappatura del genoma degli spinaci.
Mettendo a confronto il Dna e l’Rna della pianta selvatica dello spinacio con quello di 120 varietà coltivate, i ricercatori sono riusciti a individuare i cambiamenti genetici avvenuti a causa della domesticazione. Un risultato che fornisce preziose informazioni, utili per ottenere spinaci caratterizzati da una migliore resistenza alle malattie, una resa superiore e una migliore qualità.
Originari dall’Asia centrale, gli spinaci si sono poi diffusi in tutto il mondo, con una produzione annuale che attualmente supera i 20 milioni di tonnellate. Dal momento della loro domesticazione, i coltivatori, con opportune selezioni, sono riusciti a migliorarne molte caratteristiche, come la qualità delle foglie e dei nutrienti, fino a ridisegnarne il genoma.
Le informazioni genetiche possono ora essere utilizzate, ad esempio, per combattere malattie come la peronospera, che ha devastato intere coltivazioni negli Stati Uniti. Il team di ricerca ha infatti identificato diversi geni che conferisco alla pianta resistenza all’agente patogeno. Una volta identificati in una varietà resistente di spinaci, questi geni possono essere trasferiti ad altre varietà più nutrienti, rafforzandone il sistema immunitario senza alterare le altre caratteristiche.
Particolarmente interessante per gli scienziati è stato scoprire che il genoma delle varietà di spinaci coltivati non è poi molto diverso da quello dei loro progenitori selvatici, contrariamente a quanto accade per altre colture vegetali, come il pomodoro e il cetriolo. Questo significa, evidenzia lo studio, che c’è ancora ampio margine per migliorare gli spinaci, ma anche che è più difficile trovare i marcatori genetici che potrebbero velocizzarne la coltivazione.
Il team di ricerca ha comunque individuato molte parti del genoma direttamente attribuibili al processo di domesticazione, che possono essere collegate a caratteristiche importanti, come i semi, il numero di foglie e la lunghezza degli steli.
(© Osservatorio AGR)