9 Luglio
politiche

Spese PAC: l’Italia dovrà restituire 258 milioni di euro per irregolarità riscontrate dalla Commissione

Ammontano a oltre 258 milioni di euro i finanziamenti comunitari che l’Italia dovrà restituire al bilancio UE per irregolarità nella spesa della Politica Agricola Comune (PAC) nel periodo 2007-2016, dovute principalmente a ritardi nei procedimenti di recupero e negligenze imputabili allo Stato membro.

 

Lo ha stabilito la Commissione europea con la Decisione di esecuzione 2017/1144 – pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE dello scorso 28 giugno – che certifica l’esclusione dal finanziamento di alcune spese sostenute da 17 Stati dell’Unione nell’ambito del Fondo europeo agricolo di garanzia (pagamenti diretti agli agricoltori) e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

 

La Francia, con poco più di 160 milioni di euro, è il secondo Paese per ammontare di risorse da restituire a Bruxelles, in buona misura a causa di gravi carenze nei controlli sulla qualità sana, leale e mercantile del pollame esportato che beneficia di restituzioni all’esportazione.

 

Seguono la Spagna (32 milioni), per la quale la Commissione ha riscontrato numerose debolezze nel sistema dei controlli sugli aiuti accoppiati, e il Belgio (13 milioni), penalizzato soprattutto per le carenze concernenti la ragionevolezza dei costi e le spese non ammissibili di alcune misure dello sviluppo rurale.

 

La PAC, tra aiuti diretti e fondi relativi ai programmi per lo sviluppo rurale, eroga ogni anno – a Stati membri e regioni europee – finanziamenti complessivi per circa 55 miliardi di euro.

 

(© Osservatorio AGR)

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