Sicurezza alimentare, l’Unione Europea punta sulla trasparenza
L’11 febbraio scorso il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri hanno raggiunto un accordo politico per arrivare all’approvazione della proposta che modifica il regolamento 178/2002 e altre 8 norme legislative settoriali in tema di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.
Le nuove disposizioni intervengono rendendo più trasparente e accessibile all’opinione pubblica il processo di valutazione del rischio necessario per la sicurezza della catena alimentare e attuato ogni qual volta un operatore chiede l’autorizzazione per la messa in commercio di un prodotto, come ad esempio gli agrofarmaci e gli additivi alimentari.
In particolare, l’Unione europea intende consentire ai cittadini di avere accesso automatico a tutti gli studi e informazioni che l’industria richiedente l’autorizzazione è tenuta a presentare nel corso del processo di valutazione del rischio.
Il nuovo regolamento prevede la possibilità che le parti interessate e il pubblico in generale siano consultati per fornire i loro pareri sugli studi presentati. Allo stesso tempo, però, verrà garantita la riservatezza, stabilendo il tipo di informazioni che può essere considerato potenzialmente dannoso per gli interessi commerciali e quindi non può essere divulgato.
Un altro aspetto innovativo riguarda l’istituzione di un registro europeo degli studi commissionati aperto al pubblico. In tal modo ci sarà la garanzia che le società che presentano domanda di autorizzazione forniscano tutte le informazioni pertinenti, senza occultare eventuali studi sfavorevoli. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) fornirà alle società richiedenti l’autorizzazione e in particolare alle piccole e medie imprese una specifica attività di assistenza, prima della presentazione del fascicolo.
Un terzo importante elemento per rendere più trasparente il processo di autorizzazione di nuove sostanze e prodotti della catena alimentare è il rafforzamento della governance e della cooperazione scientifica tra Stati membri, società civile e Parlamento europeo. Tutti saranno coinvolti in ambito Efsa e adeguatamente rappresentati nel relativo consiglio di amministrazione.