22 Settembre
innovazione

Sicurezza alimentare, arriva l’etichetta intelligente: cambia colore se il cibo è avariato

Scoprire immediatamente se un prodotto alimentare è avariato grazie ad un’etichetta intelligente, che cambia colore quando il cibo è andato a male. È quanto hanno reso possibile i ricercatori della Clarkson University di Potsdam (New York), impegnati nella messa a punto di un sistema innovativo che informi in tempo reale il consumatore, fornendo maggiori garanzie sull’effettiva qualità dei prodotti.

 

Iniziata dieci anni fa testando la presenza di antiossidanti nel tè e nel vino, la ricerca si basa su un sensore portatile su carta, in grado di individuare deterioramento e contaminazione non solo nei prodotti alimentari, ma anche nei cosmetici, poiché anche creme e lozioni hanno una data di scadenza e potrebbero quindi “andare a male”.

 

L’”intelligenza” di queste etichette si manifesta cambiando colore quando il prodotto resta fuori dal frigorifero più del consentito o se l’alimento è scaduto e contaminato da batteri o inquinanti.

 

Nel laboratorio della capo progetto Silvana Andreescu, è stata creata una piattaforma di rilevamento che incorpora tutti i reagenti necessari per la rilevazione in un pezzo di carta. La differenza dagli altri sensori, spiegano i ricercatori, la fanno le nanostrutture utilizzate per catturare i vari composti predeterminati, vere “sentinelle” del cambiamento. Le particelle stabili e inorganiche, quando interagiscono con le sostanze che si vogliono rilevare, cambiano colore segnalando, in base all’intensità, il grado di deterioramento.

 

Il prossimo obiettivo degli scienziati è estendere la gamma di applicazioni, includendo anche pesticidi e marcatori a garanzia della freschezza dell’alimento. Allo stato attuale è stato realizzato un prototipo del sensore in grado di individuare l’Ocratossina A, una micotossina presente in prodotti come i cereali e il caffè. Le capacità diagnostiche dello strumento potrebbero essere presto ampliate, rendendolo in grado di rilevare la presenza del batterio dell’Escherichia coli e della Salmonella, nemici insidiosi, spesso invisibili, temuti dai consumatori.

 

(© Osservatorio AGR)

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