8 Gennaio
innovazione

Una serra hi-tech per coltivare in luoghi chiusi o estremi

Una serra hi-tech, dotata di un innovativo sistema di illuminazione a LED, per studiare il comportamento delle piante in ambienti chiusi e sotto stress. È quanto stanno sperimentando a Portici, nell’ambito del progetto Tripode, i ricercatori del Centro Ricerche dell’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. L’obiettivo è riuscire a coltivare anche in ambienti privi delle caratteristiche fondamentali per la crescita, come i luoghi chiusi (ad esempio all’interno dei fabbricati) ed estremi (ad esempio nelle navicelle spaziali).

Nello specifico, il team di ricerca sta studiando, anche con l’utilizzo dell’elettronica organica (OLED), gli effetti di questo tipo di ambiente sulla crescita e sulle qualità nutrizionali delle piante.

La serra hi-tech riesce a ricreare un microcosmo in laboratorio, riproducendo fedelmente l’ambiente sotterraneo e aereo della pianta. Il sistema di illuminazione a LED di cui è dotata consente una coltivazione “di precisione“, in grado cioè di fornire alle piante luce con lunghezze d’onda selezionate invece dell’intero spettro solare. Inoltre è utile per ricerche in numerosi campi della biologia, come la fisiologia, la patologia e la parassitologia vegetale.

(© Osservatorio AGR)

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