9 Ottobre
imprese & mercati

Scotti inaugura a Pavia un nuovo stabilimento di trasformazione del riso

Il gruppo Scotti inaugura a Pavia un nuovo stabilimento di trasformazione del riso, dedicato alla produzione di gallette, snack e cracker. La struttura, realizzata dalla controllata Enal, si estende su una superficie di 1.650 metri quadrati, contando su due linee produttive (più una che entrerà in funzione a breve) dalle quali usciranno fino a 20 milioni di pezzi l’anno. Un investimento di 3 milioni di euro, finalizzato a intercettare i nuovi bisogni di consumo a livello globale, sempre più orientati verso alimenti biologici e gluten free.

 

«Nel nuovo sito», ha sottolineato l’amministratore delegato di Enal, Valerio Capodaglio, «gli impianti e gli spazi sono stati pensati per realizzare una diversificazione sia nella ricettazione che nei formati di confezionamento. È inoltre possibile personalizzare le richieste dei clienti, per ingredienti e volumi». Moderni sistemi integrati e digitalizzati consentono l’ottimizzazione della capacità produttiva, un accurato controllo qualitativo sul prodotto, una gestione puntuale dei parametri quali/quantitativi di tutto il processo di produzione.

 

I 1650 metri quadrati sono suddivisi in area stoccaggio e miscelazione materie prime, area processo produttivo, area confezionamento, area stoccaggio prodotto finito e materiale di confezionamento, riservando un ulteriore spazio per future implementazioni che sono già allo studio.

 

Con il nuovo stabilimento, la multinazionale piemontese concentra in Italia, a Pavia che da sempre è il suo quartier generale, tutte le lavorazioni legate ai prodotti di diversificazione dal riso, destinati al mercato internazionale. Attualmente il gruppo Scotti esporta i propri prodotti in oltre 80 Paesi del mondo, dove realizza il 30% del fatturato, che nel 2016 ha superato i 216 milioni di euro.
L’azienda produce anche pasta e biscotti di riso, olio e bevande vegetali, sostitutivi del pane, tanto che ad oggi i prodotti diversificati costituiscono il 40% del giro d’affari.

 

(© Osservatorio AGR)

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