Salumi: l’Italia conquista la leadership mondiale nell’export
Ammonta a 1,382 miliardi di euro il valore totale delle vendite all’estero di preparazioni e conserve suine italiane nel 2016. Una cifra che consente all’Italia di conquistare la leadership mondiale nelle esportazioni di salumi, superando la Germania che, nello stesso anno, si ferma a quota 1,365 miliardi.
È quanto risulta dai dati elaborati dall’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), che il Direttore generale, Raffaele Borriello, ha illustrato il 13 giugno a Roma, intervenendo all’assemblea generale dell’Assica, l’Associazione industriali delle carni e dei salumi.
Lo storico sorpasso è avvenuto soprattutto grazie alla crescita della quota detenuta dall’Italia nei primi tre mercati di sbocco – Germania, Francia e Regno Unito – che, complessivamente, rappresentano quasi la metà del valore generato dalle vendite all’estero dei salumi prodotti nel Belpaese. Un risultato notevole, se si pensa che nel 2012 le esportazioni italiane erano pari a 1,086 miliardi di euro, a fronte degli 1,335 della Germania.
L’analisi dell’Ismea evidenzia, nel corso degli ultimi cinque anni, un +27% dell’export, costituito per oltre la metà dai prosciutti stagionati, che nel 2016 hanno registrato vendite oltreconfine per 692 milioni di euro. A seguire, con poco meno di un terzo, i salami e gli insaccati (417 milioni di euro) e i prosciutti cotti con una quota pari al 10% in valore (134 milioni).
Nel 2016, inoltre, la Germania ha incrementato i propri acquisti dall’Italia (+4% in valore nel 2016) a discapito dei concorrenti spagnoli (-3%), mentre in Francia i salumi italiani hanno guadagnato terreno (+7%) nei confronti dei produttori tedeschi (-7%).
«I salumi italiani vincono il confronto, pur posizionandosi su una fascia alta di prezzo», ha dichiarato il direttore dell’Ismea, ponendo l’accento sulle notevoli prospettive di espansione dello scenario competitivo, anche alla luce dell’apertura di due mercati rilevanti, come USA e Canada, in seguito al superamento di importanti barriere sanitarie.
(© Osservatorio AGR)