Riso Scotti sbarca sulla piattaforma cinese Dropswujie 4.0
Risotti, bevande vegetali, gallette e olio di riso. Sono i prodotti che Riso Scotti S.p.A. ha recentemente iniziato a vendere in Cina, grazie a un accordo che ha consentito all’azienda pavese di sbarcare sulla piattaforma social Dropswujie 4.0, un partner che garantisce le transazioni dal produttore al consumatore senza contraffazione, tema sensibile per il Paese asiatico, sempre più esigente sia sul fronte della qualità che su quello della sicurezza alimentare.
Il gruppo italiano è deciso a sfruttare le potenzialità di un mercato enorme, nel quale ben 530 milioni di consumatori effettuano ordini online di food & beverage e oltre l’80% della popolazione soffre di intolleranza al lattosio, cosa che le impedisce di bere il latte o altri prodotti affini.
Una volta che le spedizioni verso la Cina saranno entrate a regime, l’impresa punta a realizzare un fatturato annuo di 60 milioni di euro. Numeri che, se raggiunti, richiederanno ampliamenti significativi della struttura produttiva.
Fondata nel lodigiano sul finire del diciannovesimo secolo, la Scotti nasce come azienda agricola dedita alla lavorazione e alla commercializzazione del riso grezzo raccolto presso i contadini della zona. La trasformazione in senso industriale dell’impresa avviene a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, grazie all’innovazione tecnologica che apporta significativi mutamenti produttivi sia sul piano quantitativo che qualitativo.
Risale invece al 2000 l’inizio della diversificazione, con l’introduzione di prodotti come la pasta di riso, il latte di riso, i sostituti del pane.
Oggi Riso Scotti distribuisce i suoi prodotti in oltre 60 Paesi nel mondo, di cui 23 extra-europei, potendo contare su solide partnership con operatori locali. Nel 2016 il gruppo ha realizzato un fatturato consolidato di 216,5 milioni di euro.
(© Osservatorio AGR)