Riso italiano: produzione 2016 in crescita
Bilancio positivo per l’annata risicola italiana 2016. Rispetto allo scorso anno, infatti, l’Ente Nazionale Risi stima una crescita della produzione del 3,1% (rispetto agli 1,4 milioni di tonnellate del 2015), ascrivibile sia all’aumento delle superfici coltivate (234.000 ettari a fronte dei 227.000 del 2015) sia alle condizioni meteorologiche favorevoli. Ha influito positivamente anche la scarsa incidenza delle malattie del riso: il brusone, fungo che può arrivare a ridurre la produzione fino al 30%, ha colpito, soprattutto nel Pavese, solo in modo episodico.
Quanto alle varietà, per il terzo anno di fila, gli Indica, penalizzati dall’importazione a dazio zero dai Paesi meno avanzati, hanno perso ettari di terreno, segnando per questo una diminuzione della produzione del 4% rispetto alla scorsa campagna. In forte aumento, al contrario, i risi Tondi (+24,3%), mentre arretrano del 4,5% le varietà della tipologia Lunga A, in cui rientrano anche Arborio e Carnaroli. Crescono del 3% i risi Medi, che però sono il gruppo meno diffuso in termini di ettari seminati.
All’interno dell’Unione europea, l’Italia è il primo produttore di riso, destinato per circa il 70% al mercato estero. La filiera è costituita da oltre 4.200 aziende di coltivazione, concentrate in massima parte tra il Piemonte e la Lombardia, e da un centinaio di industrie di lavorazione, con le prime sei realtà produttive che detengono oltre il 50% del mercato. Sul piano occupazionale il settore impiega circa 5.000 persone sviluppando annualmente un giro di affari, in termini di riso lavorato, attorno a 1 miliardo di euro.
(© Osservatorio AGR)