Riso: Italia e altri 7 Paesi UE chiedono alla Commissione misure a sostegno dei produttori
Rendere al più presto operative misure adeguate a sostegno del comparto del riso. È quanto chiedono alla Commissione europea Italia, Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania in un documento strategico sottoscritto a Bruxelles dai rispettivi Ministri dell’agricoltura durante i lavori dell’ultimo Consiglio agricolo.
I firmatari del documento sollecitano anzitutto l’attivazione della clausola di salvaguardia per le importazioni dai Paesi dell’accordo EBA (everything but arms), come Cambogia e Birmania, che attualmente possono esportare verso l’Unione ingenti quantitativi di riso a dazio zero. Tale situazione ha determinato un notevole squilibrio di mercato con conseguente caduta dei prezzi che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese del settore.
Si chiede anche di valutare la possibilità di rimuovere i vincoli che impediscono l’efficace applicazione delle misure di salvaguardia per le importazioni dai Paesi meno avanzati.
Altre richieste riguardano il riconoscimento della specificità del settore risicolo nella nuova Politica Agricola Comune, nonché il potenziamento di modelli di etichettatura attraverso adeguate iniziative per aumentare il consumo del riso prodotto nell’Unione europea.
«La crisi del settore è a livello europeo», afferma il Ministro Maurizio Martina, «e come tale va affrontata. La salvaguardia del reddito dei nostri produttori è una priorità e per questo continuiamo la nostra battaglia, insieme ad altri sette Paesi dell’UE che rappresentano praticamente tutta la produzione risicola europea, chiedendo alla Commissione un intervento concreto e immediato. Non possiamo più permetterci uno squilibrio di mercato come questo, frutto di accordi che mettono in difficoltà i nostri agricoltori oggi e che in prospettiva rischiano di azzerare la produzione europea. È il momento delle risposte per invertire la tendenza, tutelando le produzioni, i paesaggi coinvolti nelle produzioni e garantendo, allo stesso tempo, sicurezza e trasparenza ai consumatori».
(© Osservatorio AGR)