Riso: il Governo italiano sollecita l’intervento della Commissione europea per contrastare la caduta dei prezzi
- Un intervento urgente, sviluppato su più fronti, per contrastare la crisi del settore risicolo europeo, le cui quotazioni sono in caduta libera ormai da diverso tempo. È la richiesta formulata alla Commissione europea da parte del Governo italiano, attraverso una nota congiunta che i Ministri delle Politiche agricole, Maurizio Martina, dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e il Sottosegretario alle Politiche europee, Sandro Gozi, hanno inviato ai Commissari al Commercio, Cecilia Malmström, all’Agricoltura, Phil Hogan, e alla Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis.
La crisi senza precedenti in cui versa il settore risicolo del Vecchio Continente – sottolineano i rappresentanti del Governo – è ascrivibile soprattutto al regime particolarmente favorevole praticato nei confronti di Paesi meno avanzati, come Cambogia, Myanmar e Vietnam che, in virtù dell’accordo EBA (everything but arms), possono esportare verso l’UE notevoli quantitativi di riso a dazio zero.
È stato proprio l’aumento esponenziale delle importazioni europee da questi Paesi, giunte al livello di 370mila tonnellate di riso lavorato, a determinare uno squilibrio di mercato, che ha causato forti riduzioni dei prezzi.
Al fine di evitare un ulteriore aggravamento della situazione – prosegue la lettera – è quanto mai urgente un intervento europeo volto ad affrontare quella che è una questione non solo economica, ma di tenuta politica, sociale e territoriale.
In particolare, i Ministri e il Sottosegretario italiani propongono:
- l’applicazione urgente della clausola di salvaguardia per il ripristino dei dazi sulle importazioni di riso lavorato dalla Cambogia;
- l’autorizzazione a sperimentare, in Italia, l’introduzione dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per il riso, possibile risposta immediata alle esigenze degli operatori e scelta di assoluta trasparenza verso i consumatori;
- misure straordinarie di sostegno al reddito dei risicoltori e di rilancio di una coltura strategica per l’Unione, attivando nuove risorse e strumenti utili alla salvaguardia della continuità produttiva, anche in un’ottica di tutela dell’ambiente e del paesaggio tradizionale.
(© Osservatorio AGR)