Riforma della PAC, De Castro presenta relazione sul Regolamento omnibus
Un’interpretazione più decisiva dei concetti di semplificazione, gestione dei rischi e organizzazione. È questo l’elemento che caratterizza la proposta di modifica del Regolamento omnibus, relativo alla revisione della Politica Agricola Comune, presentata il 13 marzo scorso dal vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro.
Tra le modifiche proposte, una serie di misure finalizzate alla semplificazione degli apparati amministrativi degli Stati membri nelle operazioni di gestione dei programmi di sviluppo rurale e alla velocizzazione delle procedure. Il tutto non solo per snellire il carico complessivo di burocrazia, ma anche per dare maggiori certezze agli agricoltori sulle tempistiche dei loro investimenti e delle relative contribuzioni pubbliche.
Per quanto riguarda il greening, le colture erbacee, le colture sommerse e le leguminose dovrebbero essere comprese nel novero delle colture sostenibili. Viene inoltre proposto da un lato l’innalzamento a 15 ettari della soglia oltre la quale scattano gli obblighi di diversificazione, dall’altro l’eliminazione della soglia dei 30 ettari per le aziende che per oltre il 75% della loro superficie sono coperte da colture e pratiche ecologiche.
Sul tema dei mercati, sul versante della prevenzione e gestione delle crisi, si propone di disciplinare in modo maggiormente coordinato, e come risultato di specifiche condizioni, l’eventualità di sostegni alla riduzione della produzione finalizzati a riequilibrare i mercati.
Per quanto concerne la gestione dei rischi, viene proposto di abbassare dal 30 al 20% la soglia di indennizzo per le polizze assicurative agevolate e i fondi mutualistici contro i danni naturali.
Inoltre viene proposta l’introduzione dell’assicurazione sul reddito come strumento che possa beneficiare dei contributi comunitari. Allo scopo di semplificare le procedure di ricostruzione del reddito aziendale, si suggerisce l’utilizzo di indicatori di riferimento che consentano di ricostruire in modo semplice e sulla base di elementi oggettivamente riscontrabili il reddito presunto di riferimento per una data azienda ai fini dell’accertamento dell’eventuale perdita.
I deputati del Parlamento europeo hanno tempo fino al 21 marzo per presentare emendamenti alla relazione, che dovrà essere votata il 3 maggio.
«Abbiamo cercato di ridurre i tempi in modo da riuscire a votare il rapporto in Commissione agricoltura a maggio, per poi avviare i triloghi con Consiglio e Commissione europea a giugno e giungere al voto finale entro ottobre, permettendo così l’applicabilità della riforma già da gennaio del prossimo anno» ha dichiarato De Castro.
(© Osservatorio AGR)