13 Febbraio
politiche

Regolamento omnibus sulla PAC: audizione di De Castro al Parlamento italiano

La semplificazione delle procedure, il bilanciamento delle relazioni di filiera e il rafforzamento degli strumenti di gestione dei rischi sono gli assi portanti del Regolamento omnibus, che rappresenta una piccola anticipazione della riforma della Politica Agricola Comune post 2020. Lo ha detto il vice presidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale dell’Europarlamento Paolo De Castro, intervenendo al Parlamento italiano dinanzi alle Commissioni riunite Agricoltura e Politiche UE.

 

Il progetto di revisione della PAC presentato dalla Commissione europea, sul quale la Comagri si pronuncerà entro marzo, riguarda quattro temi:

  • la facoltà degli Stati membri di stabilire i criteri per la definizione di agricoltore attivo;
  • l’abbassamento dal 30 al 20% della soglia di perdita entro la quale far scattare le misure compensative e gli strumenti di fondi mutualistici e stabilizzatori del reddito;
  • il finanziamento di azioni di formazione per le Organizzazioni di produttori;
  • l’ampliamento della possibilità di pagamento delle misure per i giovani con l’eliminazione dei tetti.

 

Illustrando le proposte che formulerà la Comagri, De Castro ha dichiarato che «saranno il più possibili significative e mirate a interpretare in modo più deciso i concetti di semplificazione, gestione dei rischi e mercati. Per quanto riguarda la semplificazione, l’idea è quella di iniziare a intervenire sul greening, parte debole e complessa della riforma della PAC 2013. Difficile nell’applicazione e anche nei controlli». Le possibili modifiche riguardano: l’esclusione della diversificazione in aziende con meno di 15 ettari, l’esenzione all’interno delle superfici ecologiche, un maggior valore ambientale per le superfici risicole.

 

«Sulla gestione dei rischi», ha proseguito l’europarlamentare, «partirei dall’apprezzamento per la volontà della Commissione di promuovere i fondi per la stabilizzazione dei redditi abbassando la soglia di indennizzo. Questo significa che dopo tanti anni l’Europa per la prima volta aumenta le risorse destinate ad interventi cosiddetti distorsivi. Chiediamo più coraggio. Sappiamo quanto oggi il ricorso a strumenti assicurativi e mutualistici possa essere importante in un’era di volatilità dei prezzi. Proporremo l’idea di sperimentare polizze sui ricavi, sul modello USA e Canada, al fine di offrire una copertura più completa agli agricoltori attraverso uno strumento, quello assicurativo, con il quale sono già spesso in contatto ».

 

Infine De Castro ha annunciato il presumibile no della Comagri alla proposta dell’Esecutivo UE sulla definizione di agricoltore attivo. «La Commissione decide di fare più di un passo indietro sull’argomento che era stato uno dei principali cavalli di battaglia della riforma del 2013. Crediamo che il principio dell’effettività del beneficiario sia non negoziabile neanche sull’altare della semplificazione. L’Europa non può restituire ai suoi cittadini e ai suoi agricoltori l’idea che un’azienda agricola di 10 ettari debba diversificare con tre colture, e dimostrarlo, e un’azienda che non è un’azienda possa beneficiare degli stessi contributi».

 

(© Osservatorio AGR)

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