8 Ottobre
Coronavirus imprese & mercati politiche

Recovery Fund: l’agricoltura non perda l’occasione

Come si sa il Recovery Fund, deciso dall’Unione Europea per contrastare gli effetti della crisi provocata dal Covid, dovrebbe portare all’Italia 209 miliardi di euro, di cui 63,7 di sussidi e 127,6 di prestiti, da spendere entro il 2023 dopo avere preparato il Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sarà valutato dalla Commissione UE e approvato dal Consiglio.


Ovviamente anche il settore agricolo sarà interessato da questi finanziamenti ed è fondamentale che giochi bene le sue carte.


Il Mipaaf ha preparato il capitolo agricolo del Pnrr con una richiesta di spesa pubblica complessiva di 17 miliardi di euro. Si tratta di un importo pari a circa 2,5 volte la spesa corrente annuale della Pac, che si spera possa incidere positivamente sul funzionamento e sulle prestazioni del sistema produttivo agricolo nazionale.


Competitività dei contratti di filiera del settore agricolo e della pesca, investimenti nelle infrastrutture logistiche per lo sviluppo dell’export, meccanizzazione del settore primario, incremento di energia prodotta da fonti rinnovabili e prevenzione del dissesto idrogeologico sono alcune delle principali linee di intervento del Pnrr proposte dal Ministero delle politiche agricole.


Vale la pena tuttavia soffermarsi su alcune questioni di fondo. La prima è la cospicua dotazione finanziaria sulla quale si potrà fare affidamento, unita però a due condizioni critiche: il vaglio rigoroso da parte delle Autorità di Bruxelles e la necessità di spendere le risorse entro un lasso di tempo limitato, perché altrimenti verrebbero perse.


Il secondo elemento interessante è l’attenzione rivolta verso gli investimenti per la competitività (contratti di filiera, sistemi produttivi tipo l’olivicoltura, piano di incentivi per la meccanizzazione) e verso le infrastrutture (la logistica, la gestione razionale delle risorse irrigue, la banda larga nei territori rurali).


Da segnalare anche l’attenzione riservata al settore delle energie prodotte da fonti rinnovabili, con il supporto al biometano e alla produzione di energia solare, utilizzando le coperture dei fabbricati rurali.

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