8 Giugno
innovazione

Re-Cereal: il progetto per una filiera italo-austriaca dei cereali senza glutine

Ampliare le varietà e incrementare qualità e resa dei cereali senza glutine realizzando una filiera italo-austriaca delle materie prime che veda coinvolti Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Carinzia. È l’obiettivo che si prefigge Re-Cereal, il progetto di ricerca finanziato al 70% dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) nell’ambito del programma di cooperazione territoriale europea Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020.

 

Allo studio, che durerà trenta mesi, prendono parte le Università di Udine e Innsbruck, il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg (Bolzano), la società sementiera austriaca Kärntner Saatbau, il Centro di ricerca e sviluppo di Trieste della Dr. Schär, la multinazionale altoatesina specializzata nei prodotti gluten free.

 

Prima tappa della ricerca sarà superare la ristrettezza del numero di varietà commerciali di cereali senza glutine oggi esistenti, individuandone di più produttive e maggiormente adatte ai processi di lavorazione.

Saranno poi stilati protocolli agronomici da diffondere tra gli agricoltori che decideranno di aderire alla filiera, in modo da ottimizzare le tecniche di coltivazione di grano saraceno e miglio.

Verrà inoltre condotto un processo di analisi della qualità nutrizionale dei cereali e di codifica delle migliori tecniche di decorticazione, macinazione e sanificazione delle farine.

Infine, sarà compiuta un’analisi sensoriale e delle caratteristiche tecniche delle singole farine.

 

Quello degli alimenti senza glutine è un mercato in rapida espansione, che in Italia cresce annualmente del 30%. A trainare gli acquisti sono non tanto le persone intolleranti al glutine quanto i cosiddetti life styler, coloro che, pur non soffrendo di celiachia, optano per il gluten free nella convinzione di seguire un regime alimentare più sano.

 

Con il progetto Re-Cereal, la Dr. Schär punta a incrementare fino a quattro volte l’estensione dell’aerale coltivato a miglio da filiera controllata e a raddoppiare quello dedicato al grano saraceno.

 

(© Osservatorio AGR)

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