Quanto costerà il Farm to Fork all’agricoltura europea
Senza dare molta pubblicità al fatto, l’UE ha pubblicato questa estate lo studio del Centro comune di ricerca della Commissione (Ccr) sui «potenziali effetti degli obiettivi selezionati delle strategie Farm to Fork e Biodiversità nel quadro degli obiettivi climatici 2030 e della politica agricola comune post 2020».
Si tratta del primo documento targato UE che cerca di fare luce sulle conseguenze dell’attuazione degli obiettivi delle strategie europee sull’agricoltura dei 27 Paesi. In estrema sintesi il documento dice che la nuova Pac è più verde della precedente e che una sua «attuazione ambiziosa» rende possibile raggiungere i target, riducendo le emissioni di gas serra e ammoniaca, e l’eccesso di nutrienti. Il contraltare è la contrazione della produzione e del reddito agricolo, nonché la rilocalizzazione di una quota significativa delle emissioni in Paesi extra UE.
Sempre secondo lo studio, la Sau crescerebbe del 2-3% al 2030. I prezzi alla produzione aumenterebbero del 10%, con incrementi significativamente più elevati per i prodotti zootecnici. I redditi diminuirebbero sui seminativi, con una contrazione delle esportazioni per cereali, suini e pollame e il peggioramento del deficit commerciale dell’UE per semi oleosi, frutta e verdura, carne bovina, ovina e caprina.
L’ impatto sulle emissioni sarebbe positivo: -28,4% di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto allo scenario di riferimento. Tuttavia, più della metà delle emissioni risparmiate in UE sarebbe «rilocalizzata» nel resto del mondo.
Copa e Cogeca in una nota definiscono il documento «imbarazzante» per la Commissione. Un rapporto che raramente è stato così attento da evitare di dire quello che ha da dire: l’effetto delle strategie sarà una riduzione senza precedenti della capacità di produzione dell’UE e del reddito dei suoi agricoltori».
«Nei prossimi giorni – dice il presidente del think tank agricolo Farm Europe, Yves Madre – pubblicheremo un’analisi che non solo chiarisce i risultati, ma mette in discussione le ipotesi fatte dal Ccr nel tentativo di ammorbidirli», concludendo che l’impatto degli obiettivi sull’agricoltura europea «è enorme e dimostra che la modalità di azione proposta dalla Commissione non è credibile né per l’ambiente, né per la sicurezza alimentare mondiale, né per l’economia europea».