Proposta dell’Antitrust contro la crisi del comparto ovicaprino
Superate la crisi e le proteste di piazza dello scorso inverno (accompagnate, si ricorderà, da gravi atti di violenza) e archiviata l’inchiesta dell’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) passa alla fase due e propone la sua ricetta anticrisi in una logica strutturale e di lungo periodo.
Il mercato del Pecorino romano Dop – scrive l’Authority – è caratterizzato fisiologicamente da periodiche oscillazioni dei volumi di vendita, che hanno una durata media di qualche anno e che conducono ad una significativa instabilità e volatilità dei prezzi tanto del formaggio, quanto del latte destinato alla sua produzione.
Le soluzioni di eventuali crisi future, che non implichino necessariamente interventi finalizzati a sospendere i meccanismi di mercato nella filiera interessata (il riferimento è all’intesa sui prezzi di cessione del latte crudo raggiunta presso la Prefettura di Sassari nel marzo scorso), non potranno tuttavia prescindere da interventi volti a favorire una ristrutturazione e razionalizzazione del comparto primario dell’allevamento ovino, eccessivamente frammentato.
A tale proposito, è significativa l’evidenza che nella sola Sardegna si registra la presenza di circa 12.000 allevamenti, a fronte di poco più di una trentina di trasformatori, tra cooperative e caseifici industriali.
In questo contesto – osserva l’Antitrust – le imprese di allevamento potrebbero essere utilmente coinvolte nella pianificazione dell’offerta del Pecorino romano Dop, che assorbe il 70% della materia prima, dal momento che le stesse deroghe alla disciplina della concorrenza, seppure apparentemente rivolte alla prima trasformazione industriale, risultano specificamente destinate a tutelare il settore primario, più esposto per sua natura alla volatilità dei prezzi e a un conseguente rischio di instabilità dei redditi.
Infine, ad avviso dell’Autorità, sarebbe auspicabile una maggiore diversificazione della destinazione del latte ovino, investendo sulla produzione di formaggi alternativi rispetto al Pecorino romano Dop.
Essenziale – a giudizio del Garante della concorrenza – anche la ricerca di nuovi mercati di sbocco, sia per la materia prima sia per i prodotti derivati, al fine di contribuire ad una maggiore stabilità ed equilibrio del sistema produttivo nel suo complesso.