26 Marzo
politiche

Programma di sviluppo rurale 2014-2020: l’Italia a fine 2016 ha erogato solo il 6,2% dei fondi

Con il 6,2% dei fondi erogati ai beneficiari, l’Italia al 31 dicembre 2016 si colloca al penultimo posto all’interno dell’Unione europea per la quota di risorse comunitarie spese per gli interventi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. È quanto risulta dai dati diffusi dalla Commissione europea, che evidenziano da parte della Penisola una capacità di spesa, relativa ai fondi del secondo pilastro della PAC, più che dimezzata rispetto al 14,2% della media europea complessiva. Solo Malta realizza un risultato peggiore, con un tasso di spesa pari ad appena il 2,3% rispetto allo stanziamento dell’intero periodo di programmazione 2014-2020. Assai diversa la situazione in Finlandia, Austria e Portogallo, che hanno utilizzato rispettivamente il 35,2%, il 26,9% e il 26,4% del budget a disposizione. Sono invece allineate alla media UE Francia e Germania, che hanno raggiunto il 14,4%.

 

Per quanto riguarda l’Italia, va osservato come tra le 21 Regioni e Province autonome, la situazione sia molto eterogenea. Se, infatti, Bolzano (19,8%) e il Veneto (15,6%) registrano un avanzamento della spesa anche superiore alla media europea, Friuli-Venezia Giulia (0,76%) Valle d’Aosta (0,67%) e Piemonte (4,9%) si trovano in una condizione diametralmente opposta.

 

La presenza di criticità è indicata anche dai dati relativi a quei Programmi di sviluppo rurale del periodo 2007-2013 che ancora non sono stati chiusi e per i quali non è stato erogato il saldo finale del finanziamento. Dei 28 programmi che si trovano in tale situazione, infatti, ben 15 sono italiani.

 

(© Osservatorio AGR)

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