30 Aprile
imprese & mercati

Prodotti ortofrutticoli, consumi in crescita: +4% nei primi due mesi del 2017

Aumentano i consumi domestici di prodotti ortofrutticoli che, nei primi due mesi del 2017, segnano il livello più elevato degli ultimi 17 anni. È quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio Macfrut Consumers’ Trend, che ha registrato un incremento del 4% su base annua, dato che assume una rilevanza ancora maggiore nel contesto climatico nel quale è maturato.

 

«La morsa del gelo, che ha afflitto l’Italia nei primi mesi dell’anno, ha causato molti problemi alla produzione, alla logistica e alla distribuzione», spiega il rapporto. «A fronte di carenze di merce nei punti vendita, di approfondimenti televisivi e servizi sui tg, di cartelli con scuse da parte delle catene per la mancanza di alcune referenze, il consumatore non si è fatto abbattere: infatti, nel bimestre gennaio-febbraio, i volumi acquistati di frutta e verdura nel nostro Paese sono stati superiori rispetto allo stesso periodo del 2016».

 

Nel dettaglio, dei circa 1,3 milioni di tonnellate complessive, la frutta è stata acquistata per volumi superiori alle 711mila tonnellate (+4% sul primo bimestre 2016), mentre gli ortaggi per oltre 590mila tonnellate (+5%).

 

Non ha disincentivato gli acquisti neanche l’aumento dei prezzi dell’ortofrutta, che nel periodo in esame ha raggiunto in media gli 1,62 euro al kg (+3% sul 2016). Nello specifico, la frutta è stata acquistata mediamente a 1,47 euro/Kg (+2%) e gli ortaggi a 1,80 euro/Kg (+3%).

 

Fra le diverse specie, si registrano crescite del 9% negli acquisti di patate, insalate e pomodori, del 7% di carciofi e dell’11% di radicchi.

 

La frutta vede aumenti dei volumi acquistati per tutte le specie tipicamente invernali, tra cui il +4% delle mele, il +2% delle arance e il +7% delle clementine. Pere leggermente meno performanti, con un +1%, mentre la ripresa del kiwi è decisa, con un +8%.

 

Sul fronte prezzi medi, la situazione climatica si è avvertita nel +11% delle zucchine, +7% dei pomodori, +6% delle melanzane e +5% per finocchi, peperoni e radicchi.

 

(© Osservatorio AGR)

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