6 Marzo
imprese & mercati

Prodotti lattiero-caseari: nel 2026 UE primo esportatore mondiale

Entro i prossimi dieci anni l’Unione europea diventerà il primo esportatore mondiale di prodotti lattiero-caseari, superando la Nuova Zelanda. È quanto risulta dalle previsioni contenute nel rapporto sulle prospettive per i mercati agricoli, relativamente al periodo 2016-2026, elaborato dalla Commissione europea.

Il rapporto evidenzia come negli ultimi due anni il mercato lattiero-caseario sia stato caratterizzato da forti tensioni causate da molteplici fattori: l’embargo russo e il significativo calo della domanda cinese, da un lato, il contemporaneo aumento senza precedenti della produzione mondiale, dall’altro.

 

Nel corso del prossimo decennio, la crescita della produzione globale dovrebbe essere più moderata, guidata da un aumento sostenuto della domanda, anche se a un ritmo più lento rispetto al decennio passato.

All’interno dell’Unione europea, dopo oltre trent’anni di produzione contingentata dal regime delle quote, le dinamiche di mercato saranno il principale driver degli sviluppi sull’offerta di latte e derivati. Tuttavia, i vincoli di carattere ambientale potranno svolgere un ruolo importante nel futuro, limitando lo sviluppo della produzione in alcune aree. Pertanto, l’aumento della produzione di latte nell’Unione europea nel prossimo decennio dovrebbe essere moderata, in media 1,3 milioni di tonnellate di latte l’anno, e inferiore rispetto agli ultimi anni.

 

Buona parte dell’incremento produttivo, circa il 75%, sarà concentrato in 5 Stati membri: Germania, Irlanda, Regno Unito, Francia, Olanda. La crescita percentuale maggiore è prevista nell’Irlanda (+41%), mentre l’incremento in volume più significativo (+3,4 milioni di tonnellate) dovrebbe aversi in Germania. Per Olanda, Repubblica Ceca e Belgio si prevedono tassi di crescita dell’offerta compresi tra il 6 e il 12%, mentre saranno più contenuti quelli di Polonia, Italia, Spagna e Danimarca.

 

Nonostante il forte aumento atteso per le esportazioni, soprattutto di latte in polvere, il mercato interno resterà lo sbocco per oltre l’85% della produzione comunitaria, in particolare per i prodotti freschi, i formaggi e il burro.

Nel prossimo decennio dovrebbe consolidarsi la tendenza alla diminuzione del consumo di latte fresco. Viceversa, i fabbisogni di formaggio e burro da parte delle famiglie e dell’industria di trasformazione sono previsti in ulteriore aumento, il che, unitamente all’attesa crescita della popolazione, dovrebbe sostenere i consumi complessivi del settore.

 

(© Osservatorio AGR)

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