Prodotti caseari: la Cina riapre all’import di formaggi erborinati
Dopo il blocco decretato all’inizio di settembre, la Cina è pronta riprendere le importazioni dei formaggi erborinati, quelli che, come il gorgonzola o il roquefort, presentano colonie di muffe all’interno della pasta.
Lo rende noto Assolatte, l’Associazione italiana lattiero casearia, sottolineando come la decisione delle autorità cinesi riapra le porte a diversi prodotti caseari italiani, per i quali il colosso asiatico rappresenta un promettente mercato di sbocco.
Il provvedimento di interruzione delle importazioni dei formaggi erborinati era stato annunciato dal vice direttore del Dipartimento per i rapporti con l’Unione Europea del ministero del Commercio cinese. Nel corso di una conferenza stampa presso l’ambasciata italiana a Pechino, il dirigente aveva assicurato che la misura non nascondesse alcun problema politico tra Cina ed Europa, derivando esclusivamente dall’applicazione di regolamenti interni alle procedure di importazione.
La situazione è stata sbloccata dal Ministero della Sanità cinese, che in una nota conferma che questi prodotti, pur superando i limiti previsti dalla normativa locale per i fermenti e i lieviti, sono sicuri e possono essere commercializzati in Cina.
«Risolto il problema contingente», precisa il presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, «resta immutata l’esigenza a più lungo termine di collaborare con l’AQSIQ (l’agenzia cinese per la sicurezza alimentare) per far aggiornare l’attuale normativa sui prodotti caseari, evitando così il possibile ripetersi di nuovi blocchi alle nostre esportazioni».
Su questo tema – aggiunge l’associazione – le ambasciate italiana e francese stanno lavorando a un incontro tecnico a Pechino, nel corso del quale le autorità nazionali e comunitarie, con le delegazioni degli imprenditori, illustreranno alle controparti cinesi le caratteristiche di sicurezza che l’industria casearia conferisce ai formaggi erborinati.
«La notizia della positiva soluzione di questa emergenza ci fa ben sperare per il futuro. Il mercato cinese si sta facendo sempre più interessante per le nostre imprese», conclude Ambrosi. Dai dati Assolatte, infatti, emerge che tra il 2015 e il 2016 le vendite di formaggi italiani in Cina sono aumentate del 42%, arrivando a 2650 tonnellate. E nei primi sette mesi di quest’anno hanno registrato un ulteriore balzo in avanti: +32% rispetto all’analogo periodo 2016, superando le 2200 tonnellate.
(© Osservatorio AGR)