Pomodoro da industria: l’Italia primo esportatore mondiale in tutti i comparti
Con un giro d’affari stimato in 3,2 miliardi nel 2016, l’Italia conferma il ruolo di assoluto rilievo svolto nella filiera dei trasformati del pomodoro. La Penisola detiene saldamente la leadership mondiale delle esportazioni sia di polpe che di pelati, con una quota del 77% del valore complessivo, davanti alla Spagna che non supera il 6%. Risulta inoltre il primo esportatore mondiale di passati e concentrati, comparto nel quale detiene una quota del 26%, tallonata dalla Cina, che raggiunge il 25%.
È quanto emerge dall’ultimo rapporto sulla filiera del pomodoro da industria pubblicato dall’Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Sul fronte dei consumi nazionali, lo studio evidenzia l’interruzione di un trend negativo di durata decennale, con un aumento, nei primi mesi del 2017, dell’1,7% in volume e dell’1,1% in valore.
Nell’ambito dei due bacini produttivi nazionali del Nord e Centro-Sud, rileva il rapporto, la produzione risulta per lo più equamente suddivisa, sebbene esista una differente specializzazione tra i due distretti.
A Nord, infatti, si producono prevalentemente concentrati (39,3%), polpe (35%), passate (27,3%), sughi pronti (1,7%) (fonte Organismo Interprofessionale pomodoro da industria Nord Italia); nel Centro-Sud, invece, si producono prevalentemente pelati (44%), polpe, passate e pomodorini (48%), infine concentrati (8%) (fonte Anicav).
Il distretto del Nord ha un maggiore livello di concentrazione rispetto a quello del Sud, associando 21 aziende di trasformazione e 16 Organizzazioni di Produttori (OP), che rappresentano il 95% dei volumi prodotti e trasformati nell’area; il distretto del Sud, invece, associa ben 70 imprese di trasformazione che rappresentano il 95% del prodotto trasformato nell’area e 30 OP, che rappresentano l’89% del pomodoro coltivato.
Anche la dimensione media aziendale vede una forte differenza tra le due aree del Paese: circa 5,5 ettari per azienda al Mezzogiorno contro 19 ettari a Nord.
(© Osservatorio AGR)