Pomodoro da industria, Italia verso 5,5 milioni di tonnellate
Migliorano in Italia le prospettive sul raccolto di pomodori da industria. In base agli ultimi aggiornamenti apportati dagli analisti del World processing tomato council (Wptc), l’organismo internazionale che riunisce le industrie di trasformazione del settore, la produzione italiana, prevista quest’anno al di sopra di quella cinese, dovrebbe portarsi da 5,4 (stima di giugno) a 5,5 milioni di tonnellate, corrispondenti a una crescita del 6% su base annua.
Nel blocco produttivo del Nord, che coinvolge Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e parte del Piemonte, è andato perso solo l’1-2% delle superfici contrattate a inizio stagione dopo la firma dell’accordo d’area. Al Centro-Sud le rilevazioni satellitari confermano invece i 32.000 ettari preventivati. Un risultato che, nell’ipotesi di rese standard, porterebbe quest’anno a un raccolto di 2,7 milioni di tonnellate.
A livello mondiale (l’Italia è il secondo maggiore produttore dopo la California e il primo esportatore di derivati destinati al consumo diretto) il Wptc prevede una produzione 2021 di 38,8 milioni di tonnellate, in crescita dell’1% rispetto alla scorsa campagna.
In Spagna, secondo produttore europeo, si registra qualche timore tra gli addetti ai lavori per le minori disponibilità idriche nei territori interessati dalla coltura.
Un’analoga preoccupazione emerge tra gli agricoltori californiani che a giugno, per le alte temperature, non hanno portato a termine le operazioni. Nello Stato americano si prevede un raccolto di 10,5 milioni di tonnellate (+3% sull’anno scorso), mentre in Spagna la stima di luglio conferma un risultato oltre la soglia dei 3 milioni di tonnellate, in crescita del 17%, seppure con qualche riserva rispetto alle rese.
In Cina, quest’anno terzo produttore mondiale, le previsioni restano attestate a 4,8 milioni di tonnellate, un milione in meno rispetto al 2020. Perde superfici a pomodoro la Turchia, dove i rendimenti, nonostante le alte temperature di giugno, dovrebbero comunque migliorare, limitando al meno 16% la flessione produttiva attesa nel 2021 (da 2,5 a 2,1 milioni di tonnellate).