Politica Agricola Comune: la Francia trasferisce fondi dagli aiuti diretti ai programmi di sviluppo rurale
Incrementare il sostegno nei confronti delle aziende biologiche e degli allevatori e agricoltori delle zone svantaggiate, nonché fronteggiare l’aumento della domanda di assicurazioni agevolate sul raccolto. È per raggiungere questi obiettivi che la Francia ha stabilito di trasferire il 4,2% dei fondi 2018-2020 della Politica Agricola Comune (PAC) dal cosiddetto primo pilastro, che si occupa di sostegno diretto al reddito e aiuti accoppiati, al secondo pilastro, che invece fa riferimento alle politiche per lo sviluppo rurale e alle misure a favore del primo insediamento, delle aree svantaggiate e del comparto biologico.
La decisione, che il Ministro dell’Agricoltura, Stéphane Travert, ha annunciato di aver assunto di comune accordo con il Primo Ministro e il Consiglio dei Ministri, giunge al temine di un’ampia consultazione con le organizzazioni professionali del settore agricolo.
Il Ministro ha sottolineato come l’iniziativa sia motivata dal desiderio che i fondi della PAC siano utilizzati integralmente dall’agricoltura francese, con particolare attenzione alle zone più svantaggiate e ai settori più fragili come l’allevamento, cercando dunque di garantire il miglior sostegno possibile ai diversi modelli di produzione.
L’esigenza di trasferire fondi dal primo al secondo pilastro della PAC deriva da una combinazione di fattori: un’iniziale sovra-programmazione, dettata dalla necessità di ridurre il rischio di sottoutilizzazione delle risorse, a causa del ritardo nell’entrata in vigore della PAC 2014-2020; la ridefinizione delle aree svantaggiate, con l’estensione del campo di applicazione ai beneficiari dell’indennità compensativa; la crescita del settore biologico e il successo di misure come l’assicurazione agevolata sul raccolto.
Il trasferimento delle risorse comunitarie è stato notificato alla Commissione europea lo scorso 1° agosto. In base a quanto deciso dalle autorità francesi, nei programmi di sviluppo rurale dovrebbero confluire 853 milioni di euro.
(© Osservatorio AGR)