16 Novembre
innovazione

Pesca sostenibile: in Salento avviato il progetto REMEDIA Life, finanziato dall’UE

Rivoluzionare le buone pratiche della pesca sostenibile, iniziando principalmente dall’area jonica. È questo l’obiettivo del progetto “REMEDIA Life – Remediation of Marine Enviroment and Development of Innovative Aquaculture”, nato in Salento e finanziato, per 1,34 milioni di euro, dall’Unione europea nell’ambito del programma LIFE, dedicato alla salvaguardia dell’ambiente e della natura.

 

Di durata quadriennale, il progetto è iniziato lo scorso luglio, contando su uno stanziamento complessivo di 2,48 milioni di euro. Lo studio nasce nel Dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche e ambientali dell’Università di Lecce, in collaborazione con la sede di Taranto dell’Istituto per l’Ambiente marino costiero, l’Università “Aldo Moro” di Bari e l’impresa Maricoltura Mar Grande S.r.l..

 

Applicando all’acquacoltura europea moderna antiche tecniche già utilizzate in Asia per l’agricoltura, REMEDIA vuole dimostrare l’efficacia di un sistema di acquacoltura multitrofica integrata (IMTA) in un’area marina confinata, facendo riferimento a una tecnologia di produzione che possiede una duplice funzione mai sperimentata: ridurre l’inquinamento e contemporaneamente aumentare la produttività e il profitto, trasformando i flussi di rifiuti in nuovi prodotti.

 

Questo tipo acquacoltura sostenibile rientra dunque nel concetto di economia circolare, in cui i rifiuti provenienti da un processo produttivo sono utilizzati nel sistema di produzione come materie prime per un altro processo produttivo.

 

L’IMTA, oltre a garantire un corretto funzionamento degli ecosistemi in natura, rappresenta un sistema di policoltura, ovvero di allevamento e coltura di specie diverse, utilizzando invertebrati filtratori e macroalghe in grado di estrarre e riciclare le sostanze nutritive derivanti dall’allevamento del pesce, le quali se venissero rilasciate senza alcun trattamento, andrebbero ad aumentare l’eutrofizzazione.

 

Sono proprio le specie proposte come estrattori a fare di REMEDIA un progetto innovativo nel suo settore, che vedrebbe così un’efficiente minimizzazione degli impatti della maricoltura e un miglioramento della biomassa del pesce prodotto.

 

A oggi, in Europa sono attivi solo sette sistemi IMTA, mentre la Banca mondiale prevede che entro il 2030 la domanda di prodotti acquatici registrerà un aumento di 261 milioni di tonnellate, il 62% delle quali provenienti da produzioni da acquacoltura. Per questo motivo, la Commissione europea è interessata allo sviluppo di forme di produzione innovative con un limitato impatto sull’ambiente.

 

La fase preliminare di ricerca – ricorda la professoressa Adriana Giangrande, coordinatrice del progetto – ha richiesto circa 14 anni di lavoro, dedicati alla selezione degli organismi più idonei al biorisanamento in ambiente marino, attraverso lo studio del loro ciclo vitale e della loro fisiologia.

Il progetto REMEDIA Life rappresenta, quindi, il passaggio dalla sperimentazione su piccola scala, a una fase preindustriale, in cui anche le ricerche di mercato avranno un’importanza notevole.

 

(© Osservatorio AGR)

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