19 Gennaio
politiche

Parte “Resto al Sud”: 1,25 miliardi di incentivi per nuove imprese avviate da giovani

Entra nella fase operativa “Resto al Sud”, la misura di aiuto finalizzata a favorire la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno.

Dal 15 gennaio è infatti aperto lo sportello informatico al quale inviare le domande per accedere ai finanziamenti. Complessivamente, i fondi a disposizione ammontano a 1,25 miliardi di euro.

 

L’incentivo è rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni

  • residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda. È possibile trasferire la residenza entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria
  • che non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento
  • che non siano già titolari di altra attività di impresa in esercizio

 

Con questi requisiti, possono presentare la domanda di finanziamento: le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo dell’istruttoria.

 

I finanziamenti concessi riguardano:

  • interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, fino a un massimo del 30% del programma di spesa
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
  • altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative), fino a un massimo del 20% del programma di spesa

Non sono ammissibili le spese di progettazione, di consulenza e quelle relative al costo del personale dipendente.

 

Le agevolazioni consistono in un finanziamento a copertura del 100% delle spese, articolato in:

  • un contributo a fondo perduto fino al 35% del programma di spesa
  • un finanziamento bancario del 65%, concesso da un istituto di credito aderente alla convenzione tra Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) e ABI (Associazione bancaria italiana), garantito dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese

Il finanziamento bancario deve essere restituito in 8 anni, beneficiando di un contributo che copre integralmente gli interessi.

 

Ciascun soggetto richiedente riceve un finanziamento fino a un massimo di 50mila euro. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti, già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l’importo massimo del finanziamento è pari a 50mila euro per richiedente, fino a un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.

 

Per le attività imprenditoriali nel settore della pesca e dell’acquacoltura, l’importo complessivo degli aiuti de minimis non può superare, per ciascuna impresa beneficiaria delle agevolazioni, 30mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari, ai sensi del regolamento (UE) n. 717/2014.

 

Le domande si possono presentare esclusivamente online sul sito www.invitalia.it. È necessario registrarsi sulla piattaforma dedicata, disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta certificata (PEC).

La domanda è costituita dal progetto imprenditoriale da compilare online e dalla documentazione da allegare, con la modulistica presente sul sito. Le proposte vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione.

 

L’esame di merito è basato sui seguenti criteri di valutazione:

  • adeguatezza e coerenza delle competenze dei soci rispetto alle specifiche attività previste dal progetto imprenditoriale
  • capacità della compagine di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo
  • potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell’iniziativa e relative strategie di marketing
  • sostenibilità tecnico-economica dell’iniziativa
  • verifica della sussistenza dei requisiti per la concessione della garanzia del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese

 

L’esame delle proposte prevede anche un colloquio per approfondire gli aspetti del progetto imprenditoriale.

 

(© Osservatorio AGR)

 

 

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