Olio di oliva: nel 2021 in Italia la produzione cresce, ma meno del previsto
Le avversità climatiche registrate nel corso dell’anno frenano la produzione olivicola-olearia italiana. Le prime ricognizioni sulla campagna 2021-2022 elaborate da Ismea e Unaprol indicano una produzione nazionale prevista di 315.000 tonnellate, in crescita del 15% rispetto al 2020 ma molto lontana dall’annata abbondante che ci si sarebbe aspettati a inizio campagna.
Dalle prime indicazioni emerge un incremento produttivo al Sud, tale da indurre il segno positivo sulla produzione nazionale, mentre nelle regioni settentrionali si prevedono flessioni di oltre il 30% con punte del 60% in alcuni areali. Male anche le aree del Centro, dove per Toscana e Umbria si attendono riduzioni importanti. Il Lazio sembra essere, nel Centro-Nord, la regione che ha resistito meglio.
Volumi a parte, l’annata promette bene sul piano qualitativo. I tecnici di Confagricoltura affermano che l’umidità controllata ha contribuito a contenere finora gli attacchi di mosca, dopo un’estate che limiterà comunque la resa in molte province olivicole.
Secondo l’Aifo, l’Associazione italiana frantoiani oleari, quest’anno la componente climatica, condizionando volumi e qualità degli oli di oliva, avrà ricadute anche sui mercati, determinando in prospettiva una maggiore variabilità dei prezzi sui circuiti all’ingrosso.
È sempre più evidente, considerando il bilancio produttivo e meteorologico di quest’anno, che la vulnerabilità del settore ai cambiamenti climatici sia significativamente aumentata. Le implicazioni della siccità sui rendimenti in campagna confermano l’importanza di investire su impianti e infrastrutture irrigue di cui anche gli olivi non possono ormai più fare a meno.
Sono infatti rilevanti le divergenze di resa tra gli oliveti in asciutto e quelli irrigui, come ha evidenziato Italia Olivicola, rimarcando le differenze sul piano competitivo che si vengono inevitabilmente a determinare tra aziende, rispetto alle possibilità di irrigazione.
Nell’ambito del Recovery Plan è stato presentato un progetto specifico legato alle reti d’impresa. L’obiettivo – riferisce Coldiretti – è rilanciare la produzione olivicola nazionale per confermare il primato di qualità dell’olio d’oliva made in Italy, favorendo la diffusione di impianti di irrigazione aziendali e consortili e anche la raccolta meccanizzata.