10 Maggio
politiche

Nutri-score: l’ideatore Serge Hercberg spiega a cosa serve

Il Nutri-score non vuole essere una norma bensì «un’informazione data in modo comprensibile a tutti con un solo colpo d’occhio». È quanto ha dichiarato Serge Hercberg, considerato il “padre fondatore” dell’etichetta nutrizionale a cinque colori che la Francia intende adottare nei prossimi mesi.

 

Hercberg dirige l’équipe di ricerca in epidemiologia nutrizionale (EREN) dell’Università Parigi 13 che nel 2014 ha proposto il Nutri-score al Ministero della Salute francese.

 

Individuato come il migliore in una rosa di quattro, il sistema di etichettatura a cinque colori e altrettante lettere si basa su un algoritmo che calcola il valore nutrizionale dell’alimento con riferimento a caratteristiche positive (contenuto in fibre, proteine, frutta, verdura o frutta secca) o negative (calorie, contenuto di grassi saturi, zuccheri semplici, sodio).

 

Ma il Nutri-score, oltre a comparare diverse categorie di alimenti, serve anche ad aiutare i consumatori a paragonare alimenti della stessa categoria.

 

«Tutti sanno che dal punto di vista nutrizionale i broccoli sono meglio delle patatine confezionate», spiega Hercberg. «Il Nutri-score serve a distinguere tra i diversi tipi di prodotti che fanno parte della stessa famiglia. In Francia si vendono 35 marchi di muesli, alcuni avranno la A (bollino verde scuro), altri la E (rosso)».

 

Risponde alla stessa logica il fatto che l’algoritmo cambi per adeguarsi ad alimenti come formaggi, materie grasse vegetali o animali (olio, burro) e bevande. «Senza adeguamento», rileva Hercberg, «sarebbero risultati tutti rossi».

 

Con l’algoritmo modificato «in generale i grassi animali andranno più verso il rosso, quelli vegetali», incluso l’olio d’oliva, «si classificheranno tra la C e la D (giallo o arancio), la margarina si classificherà meglio del burro e l’olio di colza meglio di quello di arachidi». I formaggi, al meglio, potranno classificarsi tra giallo e arancione. Per il foie gras ci sarà il rosso, anche se si tratta di un’eccellenza della tradizione gastronomica francese. «Ma il bollino rosso non vuol dire “non mangiare quell’alimento”, è tutt’al più un suggerimento a non consumarne in eccesso», precisa Hercberg, secondo cui il Nutri-score fornisce trasparenza all’informazione nutrizionale, risultando più efficace, intuitivo e comprensibile di altri sistemi.

 

Resta il fatto, sottolinea lo studioso, che nell’acquisto di un alimento, la scelta, oltre che dal valore nutrizionale, è guidata da altri elementi, come il prezzo, la cultura o la tradizione gastronomica, il piacere che quell’alimento procura.

 

 (© Osservatorio AGR)

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