21 Luglio
imprese & mercati mutamenti climatici

Nocciole, in Italia raccolto 2021 ai minimi storici

I danni causati dalle gelate di aprile e il fenomeno della scarica produttiva, che coinvolge quest’anno diversi territori vocati, porteranno il raccolto italiano di nocciole a un volume stimato di circa 70.000, un’offerta ben al di sotto del potenziale e dei minimi pluriennali registrati.


Ricordiamo che l’Italia è il secondo produttore al mondo dopo la Turchia (e il secondo importatore dopo la Germania). La produzione nazionale di nocciole mediamente si attesta tra 100.000 e 130.000 tonnellate ottenute su oltre 85.000 ettari coltivati, considerando anche i nuovi impianti realizzati negli ultimi 3 anni, ovvero circa l’11% della superficie mondiale.


Difficile comunque in questa fase pronosticare la dimensione della perdita complessiva del raccolto 2021. Se fosse un 30-35% in meno di produzione rispetto al 2020 sarebbe già un risultato soddisfacente, stando ai pareri prevalenti di tecnici e operatori, ma c’è chi teme un taglio ancora maggiore, addirittura del 50% e oltre.


Di segno opposto è invece la stima sulla produzione globale. Al riguardo l’Inc, International Nut & Dried Fruit Council, grazie al contributo della Turchia, leader assoluto con circa due terzi dell’offerta mondiale, valuta un risultato complessivamente positivo, pronosticando una crescita di circa il 10% e un’offerta globale di 1,3 milioni di tonnellate.
Le condizioni, nonostante le alte temperature di giugno, sembrano confermare un risultato robusto nei noccioleti turchi, dove l’Associazione degli esportatori del Mar Nero pronostica un raccolto 2021 di 790.000 tonnellate, corrispondenti a un aumento del 25% rispetto alla scorsa campagna.


Anche negli Stati Uniti, terzo operatore mondiale dietro l’Italia, dove il grosso della produzione è realizzato negli impianti dell’Oregon, non si prevedono particolari variazioni. È possibile una leggera flessione, che verrebbe però ampiamente controbilanciata dalla crescita dei raccolti in Georgia e Azerbaigian, gli altri due poli in area euroasiatica al fianco di Ankara.


Sul fronte dei consumi, infine, il mercato promette un’annata positiva, con la domanda mondiale che, stando ancora alle proiezioni dell’Inc, dovrebbe approssimarsi alla soglia di 1,2 milioni di tonnellate.

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