Nel 2020 autorizzati 6.722 ettari di nuovi vigneti
La superficie vitata italiana, attualmente di circa 660.000 ettari, potrà
crescere nel prossimo anno di poco meno di 7.000 ettari, per la precisione di
6.772.
La quota è frutto del meccanismo europeo che dal 2016 regolamenta i nuovi
impianti viticoli nei Paesi Ue. In pratica la superficie disponibile ai fini
del rilascio delle autorizzazioni è pari all’1% della superficie vitata
nazionale riferita alla data del 31 luglio 2019, aumentata dalle superfici
assegnate lo scorso anno ma non utilizzate per rinuncia del beneficiario.
Negli anni passati solo una piccola parte delle domande presentate è stata
accolta: nel 2018, ad esempio, a fronte di una superficie disponibile di 6.685
ettari, ci furono quasi 26.000 domande per un totale di 63.500 ettari.
Per quanto riguarda le autorizzazioni 2020 le domande dovranno essere
presentate al Mipaaf nel periodo compreso tra il 15 febbraio e il 31 marzo 2020
esclusivamente in modalità telematica tramite il Sian, il Sistema informativo
agricolo nazionale.
Le richieste di autorizzazione per nuovi impianti di vigneto sono considerate
ammissibili se dal fascicolo aziendale del richiedente risulta in conduzione
una superficie agricola per lo meno equivalente a quella richiesta; non potrà
comunque superare i 50 ettari.
Nella stessa istanza potranno essere richieste più autorizzazioni per vigneti
da impiantare anche in regioni differenti.
Entro il 30 aprile il Sian provvederà a raccogliere a livello nazionale le
richieste ammissibili e a trasmetterle al Ministero delle politiche agricole.
Il rilascio delle autorizzazioni, che avverrà entro la data del 1° giugno,
spetta alle Regioni competenti che riceveranno dal Mipaaf l’elenco delle
aziende alle quali dovranno essere concessi i permessi di nuovo impianto.
Le autorizzazioni avranno validità 3 anni dalla data di rilascio, ma i
beneficiari potranno avvalersi della possibilità di rinuncia, nei casi
previsti, entro i termini che verranno fissati da una circolare Agea. Il
vigneto impiantato a seguito dell’autorizzazione deve essere mantenuto per
almeno 5 anni, a meno che non intervengano casi di forza maggiore e/o motivi
fitosanitari.