22 Febbraio
imprese & mercati

Nei mercati degli agricoltori si rifornisce il 43% degli italiani

Nel 2016 il 43% degli italiani ha fatto la spesa da produttori agricoli, nei cosiddetti mercati degli agricoltori, con un aumento record del 55% negli ultimi cinque anni e in netta controtendenza rispetto al calo dei consumi alimentari dovuto alla crisi. È quanto emerge dall’indagine Campagna Amica su dati Ipr marketing, presentata da Coldiretti all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

 

L’83% degli italiani – rileva l’associazione – considera l’acquisto di prodotti alimentari, direttamente nei mercati degli agricoltori, sicuro, con una percentuale che è superiore del 23% rispetto ai supermercati e del 15% rispetto al dettaglio tradizionale. Infatti l’81% dei consumatori, potendo scegliere, preferirebbe comprare la frutta direttamente dagli agricoltori; l’88% vorrebbe un mercato vicino a casa per avere maggiori possibilità di scelta e acquisto.

 

L’Italia, precisa Coldiretti, ha conquistato in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini, davanti a Stati Uniti e Francia, con la più vasta rete del mondo di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio, grazie alla Fondazione Campagna Amica, alla quale fanno riferimento oggi quasi 20mila agricoltori. Complessivamente, la rete di Campagna Amica è composta da 9.030 fattorie, 1.135 mercati, e 171 botteghe, cui si aggiungono 485 ristoranti, 211 orti urbani e 34 punti di street food, dove arrivano prodotti coltivati su circa 200mila ettari di terreno.

 

«Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale» ha affermato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando che «si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi, con la crescita dei mercati contadini che in Italia sono diventati non solo luogo di consumo ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà».

 

(© Osservatorio AGR)

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