Moratoria sul credito, banche in aiuto alle imprese
Dal 1° gennaio scorso è in vigore il nuovo accordo di moratoria sul credito per sostenere le imprese in difficoltà a causa della crisi economica e della contrazione dei prestiti bancari.
Come per il precedente accordo 2015, le imprese possono chiedere alla banca la sospensione o l’allungamento dei propri finanziamenti, una opportunità che risponde non solo a momentanee difficoltà di rimborso, ma anche all’esigenza di contrastare il raggruppamento delle scadenze nel medio periodo, fenomeno assai diffuso in agricoltura.
La banca è obbligata a rispondere alla richiesta entro 30 giorni, ma non è vincolata a concedere la moratoria e, in caso di diniego, deve fornire le adeguate motivazioni.
Oltre ai finanziamenti rateali, anche il tipico credito agrario può essere oggetto di moratoria, con nuova scadenza a 4 mesi.
Gli istituti bancari più virtuosi intendono l’accordo come una base «minima» che le stesse banche possono migliorare in senso più favorevole per le imprese, ampliando gli strumenti per uscire dalla crisi. Non mancano tuttavia banche che mettono le imprese in difficoltà rispondendo negativamente in via preliminare, senza chiedere alcuna documentazione, appellandosi a «principi di prudente gestione».
Secondo dati riferiti al 31 gennaio 2017 relativi al precedente accordo 2015, dall’agricoltura provengono il 9,3% delle richieste di moratoria, circa il doppio della percentuale di impieghi del settore primario sul totale imprese. In generale, prevalgono nettamente le imprese del Nord (65%) e le richieste di sospensione rispetto agli allungamenti.