25 Agosto
imprese & mercati

Mele: nel 2017 produzione europea ridotta del 21% rispetto alla stagione precedente

Con poco più di 9 milioni e 300mila tonnellate, la produzione europea di mele per il 2017 segna uno dei livelli più bassi di sempre, registrando un calo del 21% rispetto al raccolto della stagione precedente.

È quanto risulta dalle previsioni diffuse dall’Associazione italiana produttori di mele (Assomela) in occasione della 41esima edizione di Prognosfruit, l’evento annuale dedicato alle pomacee, svoltosi tra il 9 e l’11 agosto a Lleida, in Spagna.

 

A causa delle forti gelate primaverili che hanno colpito l’Europa il 20 e il 21 di aprile, e poi ancora il 10 e 11 maggio, la produzione ha subìto danni rilevanti, sia in termini di volume che di qualità, con riduzioni consistenti nei maggiori Paesi produttori.

In Polonia si registra, infatti, un calo del 29%, che porterebbe la produzione a 2 milioni 870mila tonnellate; in Francia, con una diminuzione dell’8%, il raccolto dovrebbe essere di poco al di sotto del milione e 400mila tonnellate; in Italia, dove la perdita stimata è del 23%, la produzione, tra le più basse di sempre, sarebbe pari a 1 milione e 757mila tonnellate.

 

Tra i Paesi che hanno visto i raccolti maggiormente danneggiati, figurano la Germania, con una perdita stimata del 46% e una previsione di produzione di 555mila tonnellate, il Belgio e l’Olanda, con un calo stimato della produzione rispettivamente del 68% e del 26%.

Per il secondo anno consecutivo, sono state duramente colpite l’Austria, dove la produzione prevista è ancora lontana dalla media degli anni precedenti, e la Slovenia, dove il raccolto è stato praticamente azzerato. Nella medesima area, invece, l’Ungheria sembra essere rimasta indenne dall’ondata di gelo che ha colpito l’Europa, con una produzione superiore del 26% rispetto a quella della scorsa stagione.

 

Per quanto riguarda l’Italia, il Trentino è certamente la zona produttiva maggiormente colpita, nella quale si prevede un calo superiore al 60%. Anche alcune aree dell’Alto Adige sono rimaste danneggiate, con un calo produttivo del 7% rispetto alla scorsa stagione. Seppure in misura inferiore e a macchia di leopardo, tutte le regioni produttrici italiane, dalla Lombardia al Piemonte, passando per il Veneto e il Friuli, con l’eccezione della sola Emilia Romagna, hanno riportato danni rilevanti e per esse si prevede un calo produttivo generale del 17%.

 

La ridotta disponibilità di prodotto – evidenzia Assomela – farà presumibilmente aumentare i prezzi, richiedendo un lavoro accurato degli operatori per garantire una fornitura più regolare possibile. Inoltre, data la limitata quantità di mele in Europa, è probabile che le vendite dei produttori dell’Unione europea si concentreranno più sul Continente e meno verso i Paesi terzi, che nelle ultime stagioni hanno funzionato come utile valvola di sfogo a un’abbondante produzione.

 

(© Osservatorio AGR)

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