Macchine agricole indietro tutta nel primo semestre 2020
Effetto Covid sul mercato delle macchine agricole. Oltre alle automobili e ai macchinari industriali, a soffrire è anche l’intero comparto dell’agromeccanica.
Se il settore primario ha mostrato una maggiore capacità di tenuta sia nella fase più critica che in quella di allentamento delle misure restrittive, non è riuscito comunque a contrastare le ricadute della pandemia sulle vendite di trattrici, rimorchi e mietitrebbie. E in prospettiva, la situazione economica del Paese e la ridotta propensione agli investimenti rischiano di ingessare un mercato che ha chiuso il primo semestre con un brusco dietro front delle vendite.
I dati FederUnacoma relativi alle immatricolazioni segnalano un calo del 18% per le trattrici, rispetto al primo semestre 2019, è un -22,6% per i rimorchi. Più contenute le perdite per le mietitrebbiatrici che hanno ceduto il 10,2%.
Da sottolineare, inoltre, che l’epidemia si è diffusa proprio a partire da quelle regioni – Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna – trainanti per il comparto agromeccanica, in cui si concentra la quota più significativa sia dell’offerta che della domanda di mezzi per l’agricoltura.
La contrazione delle immatricolazioni – spiega FederUnacoma – si è riscontrata soprattutto nei mesi di marzo e aprile ed è proseguita anche a maggio, nonostante l’allentamento del lockdown con l’avvio della cosiddetta fase 2. L’onda lunga del Covid-19 si è fatta sentire anche a giugno che ha chiuso in flessione rispetto al 2019, ma con riduzioni più attenuate rispetto ai mesi precedenti. Iniziative specifiche a sostegno degli investimenti in macchine e tecnologie innovative per l’agricoltura potranno risollevare le sorti del settore. Qualcosa già si è fatto con la nuova Sabatini e il credito di imposta. Il bando Isi, che ha stanziato 65 milioni di euro a favore delle micro e piccole imprese e dei giovani imprenditori agricoli che acquistano mezzi meccanici di ultima generazione, darà un’altra boccata d’ossigeno. È tuttavia prevedibile che l’anno chiuderà in negativo. Solo un maxi rimbalzo nel secondo semestre potrebbe ribaltare la situazione, ma al momento sono in pochi a crederci.