3 Gennaio
imprese & mercati

L’ortofrutta made in Italy fa il pieno di incassi all’estero (+12%)

Corrono le esportazioni di prodotti ortofrutticoli made in Italy. In tre trimestri il fatturato all’estero è aumentato di oltre il 12% e “tutto lascia supporre – spiega il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, che ha reso noti gli aggiornamenti sull’interscambio con l’estero – che a fine anno il saldo positivo dell’export raggiungerà il miliardo di euro, un risultato storico che non si vedeva da molti anni”.


I prospetti pubblicati dall’organismo di rappresentanza del trade ortofrutticolo attestano, sulla base dei dati Istat, una crescita anche delle spedizioni fisiche del 5,4%, con performance particolarmente favorevoli per pesche e nettarine (+25%) e arance (+20%). In buona evidenza anche le esportazioni di mele e kiwi, con incrementi, sempre a volume, rispettivamente del 6 e del 7 per cento sui primi nove mesi del 2020.


In questo contesto di crescita sostenuta delle vendite all’estero prevale comunque un senso di preoccupazione tra gli operatori per la situazione di incertezza legata al forte aumento dei costi dei materiali, dei servizi, dell’energia e della logistica.


Nel settore ortofrutticolo – spiega Salvi – uno scarto di 10 centesimi al chilo fa la differenza tra una campagna positiva e una che potrebbe invece rivelarsi addirittura disastrosa.


Tornando ai dati sull’export, i dettagli per le principali voci della bilancia commerciale evidenziano progressi per fatturati del 10% per la frutta fresca e fino al 34% per quella secca, segmento che esprime le migliori performance anche a volume (+40%).


Le importazioni, tra frutta e ortaggi, hanno registrato contestualmente una flessione di oltre il 5% in valore e del 4,8% in termini quantitativi, mentre il saldo attivo è quasi quadruplicato, spingendosi a ridosso degli 800 milioni di euro.
“Il 2021 – afferma il presidente di Fruitimprese – si chiude con crescenti preoccupazioni per la campagna invernale dei nostri prodotti sui mercati internazionali”, riferendosi alle pesanti perdite di produzione dovute alle sfavorevoli condizioni climatiche. “Vedremo – conclude – se questo positivo andamento dell’ortofrutta made in Italy proseguirà nel nuovo anno, con particolare attenzione ai dati del primo semestre 2022”.

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