L’emergenza Covid-19 spinge il digitale
Nel lockdown conseguente alla pandemia di Covid-19 le attività produttive, i servizi e il modo di fare shopping degli italiani sono stati rivoluzionati dall’utilizzo dei mezzi digitali. L’uso massivo dell’e-commerce da parte dei consumatori è stato il fenomeno più eclatante, suffragato dalle rilevazioni delle società di data market, che hanno registrato aumenti delle vendite online a tripla cifra
L’e-commerce infatti ha contribuito non poco a frenare la caduta della domanda agroalimentare, come è avvenuto invece in altri settori dell’economia italiana. E collegati all’e-commerce sono apparsi nella distribuzione nuovi intermediari, mentre altri, già presenti, sono diventati più aggressivi.
Secondo Sgmarketing e Gfk, in poche settimane la quota dei nuovi utenti del servizio di spesa via web è aumentata al 58%. In pratica, quasi 6 famiglie su 10 del nostro Paese hanno provato la spesa a casa, o il ritiro in negozio della spesa effettuata e pagata da remoto.
La crescita dell’e-commerce ha coinvolto in maniera strutturale il settore alimentare, ovvero quello che rispetto ad altri, come l’elettronica da consumo o l’arredamento, mostrava un forte ritardo e un gap per certi versi immotivato.
Ma gli aspetti più interessanti del fenomeno della trasformazione digitale in atto sono quelli che investono direttamente le imprese. Il processo di digitalizzazione dell’economia e dei mercati – secondo un recente studio presentato da Cisco, colosso americano dell’information tecnology – è in grado di favorire l’aggregazione e la progettualità in comparti strutturalmente poco organizzati come quello agricolo. Si tratta di processi e tecnologie basati sulla trasmissione e condivisione di dati e informazioni opportunamente elaborati e aggregati, legati soprattutto alla gestione tecnica e amministrativa dell’azienda agricola, al monitoraggio e alla tracciabilità delle fasi fenologiche delle colture e al rispetto degli adempimenti burocratici. Con riferimento alla fase commerciale e alla logistica invece il periodo di lockdown ha evidenziato l’importanza e l’immediata fruibilità di applicazioni e strumenti tra aziende, come ad esempio le piattaforme digitali al servizio dei produttori interessati a contattare direttamente i buyer della grande distribuzione organizzata, in particolare nel settore ortofrutticolo e vitivinicolo.