Contro le frodi alimentari arriva il NanoTracer, test genetico semplice ed economico
Un test genetico semplice e a basso costo che consente di smascherare in poco tempo le frodi alimentari. È lo strumento realizzato dal gruppo Nanobiointeractions & Nanodiagnostics dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano.
Presentato sulla rivista internazionale Angewandte Chemie, il test semplificato, denominato NanoTracer, si basa sull’individuazione dei codici a barre genetici, ossia frammenti di Dna che identificano univocamente una specie. Sono sufficienti poco più di due ore e una strumentazione minima per ottenere un risultato colorimetrico facilmente interpretabile a occhio nudo.
«Grazie a questa tecnologia è possibile, anche per personale non specializzato, riconoscere in poco tempo se ad esempio ci troviamo davanti a un pesce persico o a un pangasio oppure a zafferano puro o mischiato ad altre spezie meno nobili», ha dichiarato Paola Valentini, ricercatrice IIT e prima autrice dello studio che ha permesso di sviluppare il NanoTracer. «Nel caso dello zafferano riusciamo a identificare anche piccole quantità, vicino all’1%, di spezia falsa».
Applicabile a qualsiasi alimento, il test genetico è molto economico, costando circa 10 euro, e richiede una strumentazione semplice, con un tempo di lavoro inferiore ai venti minuti.
Sono già diverse le realtà di rilievo in campo alimentare che hanno manifestato interesse nei confronti di questo strumento, che potrebbe essere disponibile sul mercato nell’arco di pochi anni.
Per trasformare la ricerca in prodotto commerciale, infatti, il team dell’IIT sta costituendo una startup che inizialmente offrirà questa tecnologia alle aziende dotate di piccoli laboratori per il controllo qualità, per poi rivolgersi anche ai piccoli produttori, i quali potrebbero avere in tempo reale l’analisi genetica dell’ingrediente che stanno acquistando.
(© Osservatorio AGR)