17 Settembre
Coronavirus imprese & mercati

L’agriturismo riparte con gli italiani

Il settore agrituristico italiano è uno di quelli che ha pagato il prezzo maggiore alla crisi innescata dal Covid-19.


Una grave battuta di arresto per un settore che veniva da un 2019 di grandi soddisfazioni: lo scorso anno gli arrivi hanno segnato +9,5% e i pernottamenti +3,8%. Nel 2019 gli arrivi dell’agriturismo hanno rappresentato il 2,8% del totale turistico e i pernottamenti il 3,7%. Nel gennaio 2020, quando di Coronavirus si parlava solo per la Cina, rispetto a gennaio 2019 gli arrivi nelle imprese turistiche italiane erano ulteriormente cresciuti del 7,8% e i pernottamenti del 5,1%.


Dopo il blocco da marzo a maggio c’erano anche forti timori per i tempi della ripresa, a ridosso della stagione estiva normalmente più favorevole per il turismo: cifre precise ancora non ci sono ma, sentendo tanti operatori agrituristici, dopo un giugno interlocutorio luglio e agosto sono andati meglio del previsto.

Gli italiani hanno viaggiato soprattutto in Italia e i visitatori degli agriturismi sono notevolmente aumentati rispetto all’ estate 2019 (+15-20%), pur con soggiorni mediamente più brevi del solito; sono stati, tuttavia, ancora pochi gli ospiti stranieri, che l’anno scorso avevano prodotto poco meno del 60% dei pernottamenti «in fattoria».


Una situazione che si presta a due valutazioni di segno contrario: bene la forte crescita, ben oltre una semplice ripresa, degli ospiti italiani; male la persistente distanza fra i risultati di quest’anno rispetto all’anno scorso, soprattutto a causa dello scarso arrivo di ospiti stranieri, che può stimarsi complessivamente prossima a -30%. È comunque positivo il fatto che circa 150-200.000 famiglie italiane, molte delle quali presumibilmente «nuove», abbiano puntato sull’agriturismo, motivate dalla maggiore protezione dal contagio del virus offerta dalla ricettività contenuta e dai maggiori spazi (soprattutto all’aperto offerti dagli agriturismi.


Ora si tratta di capire se tra settembre e dicembre 2020 tornerà normale il piacere di viaggiare nei week end e in occasione dei ponti festivi: il periodo, nel 2019, valeva il 29% degli arrivi e il 25% dei pernottamenti.

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