La quarantena per i lavoratori mette a rischio la vendemmia
Nuovi problemi in vista per il settore agricolo a causa del Covid-19. L’ultimo allarme è quello che riguarda l’ormai prossima vendemmia, a causa della decisione del Governo di rendere obbligatoria una quarantena di 14 giorni per i lavoratori che arrivano da Romania e Bulgaria, Paesi dove purtroppo l’epidemia sembra riprendere forza.
Secondo i dati forniti da Confagricoltura gli operai agricoli provenienti dalla Romania sono il 76% degli addetti stranieri comunitari dell’Est Europa, ovvero oltre 100.000 operai, reclutati dalle aziende per le diverse operazioni in campo lungo l’anno. Gli addetti agricoli bulgari sono invece l’8% dei comunitari dell’Est.
«Chiediamo con urgenza che il Comitato tecnico scientifico si esprima sul protocollo condiviso tra parti (datori di lavoro e rappresentanti sindacali) e Governo il 20 maggio scorso, in particolare in relazione alla quarantena attiva», cioè la possibilità di far svolgere agli stranieri l’attività lavorativa durante il periodo di quarantena, a condizione che siano ospitati in azienda, che lavorino separatamente dagli altri dipendenti e che non lascino l’impresa per 14 giorni.
Una posizione condivisa da Coldiretti, secondo cui «occorre da subito dare la possibilità alle aziende agricole di effettuare i tamponi ai lavoratori stranieri per salvare i raccolti e l’imminente vendemmia».
«Ferme restando le necessità di non abbassare l’attuale livello di attenzione alla sicurezza sanitaria, che condividiamo come cittadini e come imprenditori – scrive il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – occorre trovare delle soluzioni alternative per evitare di compromettere gravemente il risultato dell’intera annata agraria. Le nostre imprese – continua Prandini – si sono dette da subito disponibili a farsi carico dei costi per sottoporre al tampone i lavoratori stranieri così da dargli la possibilità di partecipare alle operazioni di raccolta, ovviamente in caso di risultato negativo».
«In questo contesto – conclude Coldiretti – per favorire le campagne di raccolta sarebbe importante, oltre ai test e alla quarantena attiva, provvedere alla pubblicazione del nuovo decreto flussi ma procedere a una radicale semplificazione del voucher agricolo».